venerdì, Novembre 15, 2024

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Willy lascia il suo posto in Italia per superare il cancro al pancreas

Roma — Ex giocatore italiano Gianluca Vialli si è dimesso da capo dei rappresentanti della squadra di calcio italiana mercoledì Concentrandosi sul superamento del suo cancro al pancreas.

“Dopo una lunga e difficile ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi, ho deciso di sospendere temporaneamente i miei attuali e futuri impegni professionali”, ha spiegato in un comunicato diffuso dalla Federcalcio italiana (FIGC). .

Vialli, 58 anni, è affetto dalla malattia dal 2017. Nato a Cremona (nel nord), ha giocato per le squadre italiane Juventus, Sampdoria e Cremonese, ma si è ritirato al Chelsea nel 1999.

“L’obiettivo è usare tutte le mie energie per far superare al mio corpo questa fase della malattia e affrontare al più presto nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio”, ha concluso.

L’ex rappresentante dell’Azzurra ha fatto parte della squadra italiana che ha battuto l’Inghilterra ai rigori a Wembley la scorsa estate per essere incoronata campione d’Europa.

Willy è stato amico dell’allenatore Roberto Mancini per oltre trent’anni, condividendo con lui lo spogliatoio della Sampdoria. Il capodelegazione azzurra, infatti, è stato una sorta di talismano durante l’ultima Euro Cup, in cui il pullman è uscito per errore dall’albergo senza di lui nella seconda giornata di campionato ed è dovuto tornare a prenderlo.

Il risultato contro la Svizzera quella notte ha trasformato il verdetto in un rituale da ripetere nei restanti tornei (Galles, Austria, Belgio, Spagna e Inghilterra) fino a quando non sono stati incoronati campioni.

Da parte sua, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha voluto riavere Vielli, una delle storie della squadra italiana.

“Gianluca è il protagonista assoluto della squadra italiana e lo rimarrà anche in futuro. Grazie alla sua straordinaria integrità e all’affetto di tutta la famiglia della Confederazione, sono sicuro che tornerà presto. Può contare su tutti. Uno di noi perché siamo una squadra dentro e fuori dal campo”.

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