New York, 9 dicembre (EFE). – Wall Street ha chiuso giovedì con ampie perdite e nessuna variazione percentuale del Dow Jones Industrial Average mentre il mercato si prepara per i dati sull’inflazione di novembre negli Stati Uniti venerdì.
Secondo i dati diffusi al termine della seduta alla Borsa di New York, l’indice Dow Jones è salito di 0,06 punti a 3.5754,69 unità, mentre l’indice selettivo S&P 500 ha perso lo 0,72%, ovvero 33,76 interi, a 466.745 punti.
Il Nasdaq Composite Index, che comprende le più importanti società tecnologiche, è sceso dell’1,71%, pari a 269,62 unità, a 15.517,37 numeri interi.
Il morale è crollato dopo tre giorni di ripresa al Parquete di New York, che la scorsa settimana ha subito enormi vendite per paura della variante omicron del coronavirus.
Wall Street ha ripreso le sue preoccupazioni alla luce delle restrizioni imposte da molti governi europei per contenere il contagio che potrebbe incidere sulla ripresa economica.
Gli analisti hanno notato che il mercato sta anche scegliendo di essere cauto di fronte al rilascio dei dati sull’inflazione degli Stati Uniti per novembre e alla reazione della Federal Reserve.
Questo giovedì, il Dipartimento del Lavoro ha rivelato che le richieste di sussidi di disoccupazione nel paese sono scese a 184.000 la scorsa settimana, una cifra inferiore al previsto.
La maggior parte dei settori ha chiuso in ribasso, a cui si aggiungono le società di beni non di base (-1,7%), il settore immobiliare (-1,36%) e la tecnologia (-1,09%).
Solo la salute (0,24%) e gli elementi essenziali (0,06%) sono avanzati.
Delle 30 società quotate al Dow Jones, Intel è stata la più colpita (-2,45%), insieme a Boeing (-1,64%) e Nike (-1,25%).
In verde c’erano Walgreens (1,38%), Walmart (1.35%) e Visa (1,16%).
Al di fuori di quel gruppo, la banca digitale brasiliana Nubank è cresciuta del 14% al suo debutto in borsa e si è posizionata come la più grande società finanziaria quotata in America Latina.
In altri mercati il prezzo del petrolio del Texas è sceso a 70,94 dollari al barile, alla chiusura della seduta l’oro è sceso a 1.775,90 dollari l’oncia, il rendimento dei Treasury a 10 anni è sceso all’1,49% e il dollaro è salito sull’euro, con un cambio di 1.1292. EFE
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