giovedì, Settembre 19, 2024

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Vuoi usare Linux dal cloud? Ora è possibile con Google Drive

Vuoi eseguire Linux dal cloud? Il programmatore è riuscito a raggiungere questo obiettivo, ma non prima di essersi scervellato per superare numerose difficoltà. Si tratta di Ersi, studente di ingegneria informatica alla Purdue University (USA), che ha dettagliato l’intero processo sul suo blog personale.

Sebbene le applicazioni pratiche di questa risorsa non siano ancora molte, essa costituisce un progresso nella tendenza verso l’uso di strumenti cloud che in futuro potranno offrire nuove opportunità di lavorare da qualsiasi luogo con accesso a Internet. Ad esempio, Linux può essere utilizzato da server SSH o repository Git.

Per installare o eseguire un sistema operativo era (ed è tuttora) necessario utilizzare una chiavetta USB, sulla quale è possibile creare dei dischi avviabili. La cosa innovativa del processo portato avanti da Ersie è che è riuscito a creare un Sistema avviabile all’interno di Google Drive. Dopotutto, come ha commentato un utente sull’argomento, il cloud non è altro che “il computer di qualcun altro”. Per implementare il processo è stato necessario controllare due elementi principali: FUSE (File System in User Space) e la fase del processo di boot di Linux.

FUSE è ciò che consente la creazione di file system nello spazio utente. Senza di esso, Google Drive non sarà in grado di interagire con il processo di avvio di Linux. D’altra parte, il processo di avvio di questo sistema operativo deve essere considerato con attenzione: durante esso, il kernel Linux decomprime nella RAM il file system temporaneo noto come initramfs, che serve per caricare il file system vero e proprio. Questo passaggio viene utilizzato per unire Rete di supporto e valvoleCiò rende possibile utilizzare Google Drive come supporto di avvio.

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Usa il progetto RC Dracut, che consente di utilizzare un’installazione Linux esistente per creare infrastrutture personalizzate. anch’io uso google-drive-ocamlfusecome file system FUSE per Drive nei suoi primi test, che veniva eseguito all’interno di un contenitore.

Sì, è irto di difficoltà

Lungo il percorso, lo studente ha dovuto risolvere numerosi problemi relativi all’accesso root, alla rete, ai collegamenti simbolici errati e ai timeout del sistema. Durante l’utilizzo di ocamlfuse per installare Google Drive sul sistema, sono emerse tutte queste difficoltà, che alla fine sono state superate attraverso soluzioni creative. Con tutto ciò Ersie è riuscita a dimostrare il potenziale delle nuove tecnologie che consentono di utilizzare su Internet sistemi che prima si pensava fossero esclusivamente per dispositivi locali.

dentro BlogErsie spiega: “Per quanto stupido sia questo progetto, posso pensare ad alcuni usi meno stupidi, come eseguire Linux da SSH, o magari eseguire Linux da un repository Git e tenere traccia di ogni modifica in Git utilizzando gitfs. Le possibilità sono infinite, nonostante la sua modesta utilità“, conferma. “Se so qualcosa di tecnologia, è che la tendenza è spostare tutto nel cloud. “In quanto tale, sono disposto a commercializzarlo a qualsiasi azienda che voglia abbandonare lo storage hardware inaffidabile e spostarsi interamente sul cloud”, aggiunge, aprendo la porta a potenziali accordi economici per sviluppare questo processo.