lunedì, Dicembre 16, 2024

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Una collezione di oltre 30.000 monete romane risalenti al IV secolo

Durante un’immersione in una zona poco profonda vicino alla costa di Arsacena, a nord-est dell’isola di Sardegna, alcuni subacquei dilettanti hanno trovato qualcosa di strano nascosto sul fondo del mare, sotto la sabbia: alcuni misteriosi resti metallici che sembravano molto antichi. Hanno avvisato le autorità e il giorno successivo il soprintendente archeologico e gli esperti dei Carabineros si sono recati nella zona e hanno trovato un grosso accumulo diviso in due cumuli. Monete romane in bronzo del IV secolo d.C Una collezione eccezionale, in assenza di uno studio più approfondito, conta tra i 30.000 e i 50.000 pezzi.

Il Ministero dei Beni Culturali italiano ha dato notizia del ritrovamento in un comunicato raccolto dall’agenzia Efe e secondo una prima stima, basata sul peso totale, sul numero e sulla datazione delle monete di bronzo dette Follis, della prima parte del IV secolo, sarà Da 30.000 a 50.000 copie“Sono quindi più dei 22.888 riscontrati a Seaton nel Regno Unito nel 2013. Follie“.

Vengono ritrovate tutte le monete coniate Uno stato di conservazione eccezionale e raroCome descritto nella nota, si celebra la scoperta come una delle scoperte numismatiche più importanti degli ultimi anni.

Il contesto cronologico delle monete è confermato dall’esistenza di monete datate 324 (conio di Licinio) e 340 d.C. Costantino il Grande Per tutti gli altri membri della famiglia che sono Cesari. Ma soprattutto per mancanza di secoli, stampato a partire dal 346 d.C

“Gli interventi di restauro e conservazione delle monete e degli oggetti rinvenuti ci consentiranno di farlo Espandere e approfondire la nostra conoscenza “Molte più informazioni possono essere estratte dal contesto delle scoperte”, ha affermato il Ministero della Cultura.

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Secondo Luigi La Rocca, responsabile della Direzione Archeologica Italiana, “il tesoro ritrovato nelle acque dell’Arsacina è una delle scoperte numismatiche più importanti degli ultimi anni e ancora una volta spicca. Ricchezza e importanza del patrimonio archeologico Nasconde le profondità dei nostri oceani, attraversati da uomini e cose fin dai tempi più remoti.”