In una dichiarazione, Al-Kaila ha esortato la comunità internazionale ad adottare misure urgenti per fermare l’aggressione contro le strutture e i lavoratori del settore in quell’enclave costiera dove vivono più di due milioni di persone.
L’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa ha riferito lunedì che “gli aerei dell’occupazione hanno lanciato una serie di attacchi violenti, simili alla politica della terra bruciata”.
Egli ha sottolineato che le incursioni hanno causato massacri nei campi di Jabalia e Al-Shati, dove decine di persone sono state uccise e ferite, oltre a notevoli danni materiali.
La fonte ha spiegato che da sabato gli aerei israeliani hanno distrutto almeno quattro moschee e tre banche, oltre a numerosi edifici.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) aveva notato poco prima che “più di 17.500 famiglie, per un totale di più di 123.538 persone, sono state sfollate internamente” in quella zona a causa degli attacchi.
Ha sottolineato che più di 400.000 palestinesi sono stati colpiti in soli due giorni a causa dei danni ai servizi idrici e igienico-sanitari.
Questa mattina il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant ha ordinato l’imposizione di un assedio totale alla Striscia di Gaza.
“Ho ordinato un blocco totale della Striscia di Gaza. Non ci sarà elettricità, né cibo, né carburante, tutto è chiuso. Stiamo combattendo contro gli animali e agiremo di conseguenza”, ha sottolineato Galant, citato dal quotidiano online The Times of Israele.
Poco fa, il portavoce dell’esercito israeliano, il generale di brigata Daniel Hagari, ha annunciato lunedì la mobilitazione di 300.000 soldati di riserva nelle ultime 48 ore, nel contesto dei preparativi per un’invasione di terra contro la Striscia di Gaza.
Hajary ha minacciato anche l’intera leadership del Movimento di resistenza islamica (Hamas), in seguito all’attacco al Paese avvenuto sabato scorso, che ha portato allo scoppio delle ostilità.
Secondo gli ultimi rapporti, nelle ultime 48 ore sono morti più di 1.200 palestinesi e israeliani.
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