In piena estate, sotto il sole cocente, migliaia di giovani dall’Italia e dall’Europa raggiungono Assisi per venerare San Francesco e chiedere perdono a Dio per i loro peccati. Questo è lo spirito con cui partecipiamo alla Marcia Francescana, pellegrinaggio congiunto che si celebra ogni anno dal 25 luglio al 4 agosto, giunto alla sua 41ª edizione.
Marzo ha la sua ispirazione San Francesco d’Assi, Il 2 agosto 1216 gridò alla folla radunata a Porciuncula: “Voglio mandarvi tutti in cielo, e vi annuncio una gioia che ho ricevuto dalla bocca del sommo pontefice. Voi tutti che venite oggi, tutti di voi che venite ogni anno in questo giorno, con buon cuore e pentimento, e tutti i vostri peccati.
San Francesco volle così celebrare la festa della Madonna degli Angeli, alla quale era dedicata la piccola cappella che fu il centro spirituale dei primi francescani.
“Siamo venuti per scusarci”
Da allora, ogni anno porciancola, in occasione di quella festa, gremita di migliaia di pellegrini: “Siamo venuti a chiedere perdono”. Sono giovani e vecchi, poveri e ricchi, sani e malati. Per questo il 2 agosto ad Assisi è detta Festa del Perdono, e in questa occasione si riceve l’indulgenza.
In questo contesto, l’idea Marcia francescana. Secondo un’antica tradizione, ogni anno in una regione italiana si dona olio ad una lampada accesa Cimitero di San Francesco, nella Basilica Inferiore di Assisi. Nel 1980 la regione Toscana aveva questo ruolo. In quell’occasione una delegazione di giovani francescani toscani ha voluto ripercorrere il cammino dell’ultimo viaggio di San Francesco, quando lasciò il Monte Alverna alla volta della città di Assisi segnata dalle stimmate. Gli organizzatori speravano che alcuni giovani partecipassero alla marcia. Invece si sono presentate più di cento persone. Da allora i partecipanti si sono moltiplicati e hanno cominciato ad arrivare da tutta Italia e dall’Europa.
Il programma di marzo — giunto alla sua quarantunesima edizione, con un paio saltato causa Covid — inizierà il 25 luglio. Ognuno crea l’itinerario più adatto per raggiungere Assisi. Zaini in spalla, torce in mano di notte e un grande spirito di avventura si uniscono alle migliaia di giovani che si recano nella città di San Francisco, percorrendo in media 20-25 chilometri al giorno. L’obiettivo è arrivare ad Assisi il 2 agosto per visitare la Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove si trova Porciancola. Alcuni tratti del percorso sono assistiti da mezzi in modo che nessuno arrivi in ritardo all’evento più importante: la Festa del Perdono.
Il giorno successivo il viaggio spirituale fa visita ad Assisi e infine, il 4 agosto, viene celebrata la Messa di chiusura con tutti i manifestanti, che tornano a casa ringiovaniti nello spirito e nel corpo.
“Non è una marcia come tante”, puntualizzano i Frati Minori della Porciuncola, “non è certo una marcia della pace, come quella che si svolge ogni anno, a fine maggio, tra Perugia e Assisi per manifestare la valore della nonviolenza, al di là di ogni convinzione politico-religiosa “Marcia francescana “Un vero pellegrinaggio, un cammino penitenziale fatto di sudore e fatica, ma anche preghiera e condivisione con i fratelli”.
Un pellegrino «con consapevolezza come il figliol prodigo del Vangelo decide di ritornare umilmente alla casa del Padre: un viaggio più o meno lungo, magari a piedi, e poi la preghiera di chi si prepara a un incontro importante e al proposito di la sua vita.
Dietro il successo di questo progetto, continuano a spiegare i fratelli, “ci sono alcuni ingredienti fondamentali: l’estrema necessità di chi è costretto a camminare sotto il sole di luglio, portando tutto nello zaino; Amicizia, fratellanza e fede di chi cammina, prega, ascolta e cerca Dio. E, soprattutto, la gioia dell’arrivo, l’attesa quotidiana che indica un’altra meta, la meta vera e sicura di ogni essere umano, è il grande dono di Dio, la scoperta della vita in Cristo.
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