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Stanno indagando sull'accesso ai dati sensibili di decine di politici e celebrità in Italia

Roma, 3 marzo (EFE).- La Procura italiana avrebbe interrogato quindici persone, tra cui un agente di polizia, un magistrato e diversi giornalisti, per dati sensibili su decine di politici e personaggi famosi del Paese.

Al centro del caso c'è Pasquale Striano, agente della Guardia di Finanza attualmente in servizio presso la Procura nazionale antimafia che in diversi mesi ha effettuato almeno 800 accessi abusivi alla banca dati della società.

Tra le loro perquisizioni, secondo i media, figurano numerosi esponenti dell'attuale governo, come il ministro della Difesa, Guido Croceto – dalla cui denuncia sono partite le indagini – nonché l'ex premier Matteo Renzi o l'ultima fidanzata di Silvio Berlusconi, Marta Affascina. .

Ma ci sono anche personaggi del mondo dello spettacolo, come il musicista Fedes, il marito di Chiara Ferragni, o uomini d'affari.

Rafael Cantone, procuratore della città di Perugia (centro), responsabile delle indagini, cerca di chiarire cosa abbia fatto Striano con queste informazioni.

Per questo, oltre all'agente, sono indagate le azioni di quindici persone, tra cui il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, Antonio Ladati.

Entrambi hanno accesso a un “sistema SOS” che riceve avvisi di attività finanziarie o fiscali sospette.

I tre giornalisti sono indagati e, se hanno informazioni, il loro quotidiano “Domani” ha denunciato in un editoriale quello che considera un “attentato” da parte della Procura.

“Conclusione: indagati i giornalisti di 'Domani'. Accusati di aver pubblicato notizie vere, documentate, verificate e in alcuni casi di aver contribuito all'apertura di indagini su finanziamento illecito ai partiti e furto di fondi pubblici”, ha affermato.

Il partito di estrema destra della Lega di Matteo Salvini, attuale vice capo del governo, ha lamentato che il presunto complotto “rivela un quadro inquietante”.

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“Stiamo assistendo ad un vero e proprio attacco alla repubblica e alla democrazia, che comprende la magistratura, l'organo di vigilanza finanziaria e i giornali di sinistra”, ha criticato il gruppo, che ha chiesto ai responsabili delle indagini di comparire davanti alla commissione parlamentare di difesa. Repubblica. EFE

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