venerdì, Novembre 15, 2024

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Sottolineare l’urgenza dell’azione contro l’amianto in Italia

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un rapporto per commemorare la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto.

Il documento si rammarica che siano trascorsi più di tre decenni da quando è stata approvata la legge che vieta l’estrazione, l’importazione, la produzione e la commercializzazione dell’amianto e di quanti prodotti contiene, e di conseguenza le persone continuano a morire in questo paese.

Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, ha commentato che “la situazione è sempre più drammatica e conferma la necessità di invertire la tendenza per un’adeguata informazione e campagna di sensibilizzazione, con misure serie e non prolungate di tutela e recupero di edifici e aree inquinate”.

Ha affermato che l’azione contro l’amianto “non sembra essere una priorità per il governo” nonostante gli effetti dannosi.

Il Piano Nazionale di Recupero e Recessione non significa semplicemente investire in un parco acrosolare, non è possibile controllarne l’utilizzo, allocare risorse per dare priorità alla salute dei cittadini e tutelare l’ambiente.

All’emergenza dell’amianto è dedicato il testo di Legambiente, pubblicato sul numero di aprile de La Nuova Ecologia, che raccoglie i dati aggiornati del Registro nazionale dei mesoteliomi.

Degli oltre 31.000 casi di mesotelioma pleurico registrati tra il 1993 e il 2018, l’indagine mostra che l’80% risponde all’esposizione all’amianto.

Finora, solo il 25 per cento di quella “fibra killer” è stata rimossa e, se continua a questo ritmo, ci vorranno altri 75 anni per rimuoverla.

Dal nord al sud dell’Italia, osserva l’ecosistema, il recupero è stato lento sia nei grandi siti industriali di amianto che negli edifici pubblici e privati, che spesso espongono inconsapevolmente le persone a questa pericolosa fibra. jf / smp

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