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“Silent Heart”, uno spazio per le vittime dell’attentato alla Chiesa in Portogallo

Questo contenuto è stato pubblicato il 05 giu 2023 – 15:03


Lisbona, 5 giugno (EFE) per la Conferenza Episcopale Portoghese (CEP) Contro gli Abusi Sessuali sui Minori.

L’iniziativa, che raccoglie un “gran numero” di vittime, secondo gli organizzatori, è nata dalla mancanza di misure “concrete” e “proattive” da parte della CEC a seguito delle conclusioni del panel di esperti che ha rivelato a febbraio che negli ultimi 70 anni, non meno di 4.800 minori subiscono abusi nel Paese da parte di membri della Chiesa cattolica.

“Quando abbiamo visto che lo sviluppo non era buono perché non c’era apertura da parte della Chiesa per affrontare l’esito del rapporto con le vittime, abbiamo pensato che dovremmo almeno unirci per proteggerci e dare voce alle vittime”, spiega Filipa, un membro del gruppo, in dichiarazioni a EFE, perché tutti erano Lui parla per noi ma nessuno parla con noi.

L’impulso è stata la decisione della CEC di lasciare il commento finale per i sacerdoti sospettati di pedofilia a discrezione di ciascun vescovo: “C’è stata una mancanza di simpatia, riconoscimento e azione, soprattutto azione, perché era già noto che i risultati sarebbero stati grandi”. È ora di prepararsi”, ha detto.

Ha detto Philippa, che è stata vittima di abusi e ha preferito rimanere anonima.

Ha insistito sul fatto che “la chiesa ha avuto tempo più che sufficiente per prepararsi a questa realtà e sapere come comunicare, e aveva le proprie organizzazioni che avrebbe potuto utilizzare”.

La Chiesa è stata, secondo Philippa, “reattiva piuttosto che propositiva e quello che hanno detto è stata principalmente una richiesta di perdono ma non c’è stata alcuna azione concreta”.

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Ha aggiunto che il “cuore silenzioso” sta dando gli ultimi ritocchi al suo statuto per ottenere la registrazione come associazione, un processo che avverrà “presto”.

Il CEP ha istituito alla fine del 2021 un gruppo di esperti incaricato di studiare le dimensioni dell’abuso sessuale sui minori in Portogallo.

Il suddetto comitato ha concluso i suoi lavori lo scorso febbraio con un rapporto finale che parla di oltre 4.800 vittime.

La Chiesa portoghese, che si era mostrata disponibile a risarcire le vittime solo se disposta da un giudice, ha lasciato a discrezione dei vescovi la sospensione dei sacerdoti attivi sospettati di abusi.

Da febbraio, almeno tredici parrocchie sono state arrestate in diverse parrocchie del Paese, principalmente a Lisbona e Porto.

Dopo lo scioglimento del Comitato di esperti, la Chiesa cattolica ha creato un nuovo gruppo di lavoro, chiamato Vita, volto ad affrontare la pedofilia sostenendo vittime e autori di abusi.

cc/bc/mah

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