Roma (EFE).- La polizia italiana ha sequestrato un’area di 600 metri quadrati contaminata da uranio arricchito nella provincia di Madera (sud), all’interno delle strutture di una società incaricata dello smantellamento delle centrali nucleari italiane.
I responsabili dell’operazione hanno affermato venerdì che i Carabineros (polizia militarizzata) hanno preso il comando nonostante i livelli di contaminazione rilevati dall’Ispettorato per la sicurezza nucleare e radiologica (ISIN) “non rappresentassero un pericolo immediato per i lavoratori. ” ambiente o popolazione.”
Campioni di rifiuti radioattivi e convenzionali
Un’ispezione di sicurezza dell’Isin condotta lo scorso febbraio “ha confermato la presenza di uranio arricchito, ma non correlato a radionuclidi di uranio-torio, stoccati nel magazzino della stessa azienda”, che gestisce i rifiuti radioattivi degli impianti dismessi.
Durante i controlli a lungo termine sono stati prelevati diversi campioni di terreno, nonché diversi cumuli di rifiuti depositati all’esterno dell’area nucleare e successivamente rimossi.
I cumuli, di circa 1.500 metri cubi, sono già stati esaminati nel 2022 per valutare la sicurezza del sito e garantire che vengano utilizzati metodi adeguati per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi e convenzionali.
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