MOSCA (Reuters) – La Russia ha approvato giovedì un breve elenco di paesi le cui banche possono operare sui mercati dei cambi e dei derivati, come dimostrano documenti ufficiali, mentre le autorità russe cercano di ridurre la pressione sul rublo derivante dai deflussi di capitali.
Il rublo è sceso al livello più basso degli ultimi 17 mesi, a 101,75 rispetto al dollaro, in agosto, ma ha faticato a recuperare in modo significativo nonostante i successivi aumenti dei tassi di interesse al 13%. Le autorità stanno discutendo la reintroduzione di misure di controllo valutario per sostenere la valuta.
Da quando Mosca ha inviato truppe in Ucraina nel febbraio 2022, la Russia ha ampliato l’accesso dei paesi “amici” alla sua infrastruttura finanziaria, dopo che la Russia era stata in gran parte esclusa dai sistemi e dalle valute occidentali.
La Russia considera i paesi ai quali ha imposto le sanzioni “non amichevoli” a causa di quella che definisce “operazione militare speciale” in Ucraina.
L’elenco approvato comprende più di 30 paesi: Arabia Saudita, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Algeria, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Cina, Cuba, Egitto, Emirati Arabi Uniti, India, Indonesia , Iran, Qatar, Malesia, Marocco, Mongolia, Oman, Pakistan, Qatar, Serbia, Sud Africa, Tailandia, Turchia, Venezuela e Vietnam.
Tuttavia, dall’elenco, pubblicato in forma di bozza durante l’estate, sono state escluse regioni come Argentina, Hong Kong, Israele, Messico e Moldavia.
Il governo ha dichiarato: “La decisione mira a migliorare l’efficacia del meccanismo per il trasferimento diretto delle valute nazionali verso paesi amici e neutrali e a formare prezzi diretti per il rublo per soddisfare la domanda dell’economia russa di pagamenti nella valuta nazionale”.
D’altra parte, la Borsa di Mosca, la più grande della Russia, ha annunciato che dal 25 settembre saranno ampliate le possibilità di effettuare transazioni valutarie nella coppia dirham-rublo, che saranno regolate in rublo.
Mercoledì il vice ministro delle Finanze Alexei Moiseev ha dichiarato che la Russia è in parte “ostaggio” della sua politica di incoraggiamento all’uso del rublo nelle transazioni internazionali.
(Segnalazione di Elena Fabrichnaya; Scrittura di Alexandre Marrow; Montaggio in spagnolo di Benjamin Mejías Valencia)
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