Questa insolita decisione è stata presa dalla Camera Penale di Transizione presso la più alta corte, che aveva ordinato il tribunale precedente che aveva assolto per la terza volta il giudice legislativo Bermejo, a diversi giudici.
La sentenza, emessa ieri e ancora in corso di pubblicazione, ricorda il significato che nel secondo processo le prove a carico del parlamentare e attivista di sinistra non sono state completamente analizzate o valutate.
I giudici si sono pronunciati a favore dei ricorsi di assoluzione presentati dal procuratore Gino Queiroz e dai procuratori antiterrorismo Milko Ruiz e Elmer Cruzado.
Bermejo è accusato di far parte del gruppo armato “Shining Path” che opera sporadicamente nelle terre selvagge della valle dei fiumi Apurimac, Ini e Mantaro (Frame), e di aver visitato il campo centrale dei ribelli, che ha nega categoricamente.
Durante il lungo processo iniziale, ha presentato testi che dimostrano che le sue posizioni politiche e ideologiche differivano da quelle di Sendero Luminoso e la sua difesa ha invalidato le testimonianze che si riferivano a lui come visitatore del campo Senderista per incoerenza.
Il legislatore del Blocco parlamentare democratico peruviano ha affrontato il secondo processo senza godere dell’immunità del Congresso, perché i presunti fatti di cui era accusato sono avvenuti prima della sua elezione, e si sono realizzati nel 2021.
Dopo aver ribaltato la prima assoluzione, è andata a buon fine, ma a sorpresa ieri la Suprema Corte ha disposto nuove procedure.
La sentenza è coincisa con una campagna politica e mediatica che accusava Bermejo, sulla base di resoconti della polizia, di essere uno dei promotori delle grandi proteste contro il cambio di governo in Perù, che hanno registrato 26 morti.
L/Sig.ra
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