“…la cooperazione è possibile tra Stati con sistemi politici diversi, ma uniti dal comune interesse di garantire il diritto delle persone alla vita e alla salute.”
Roma, 10 febbraio (RHC) “L'esperienza dei nostri medici in Calabria è un'altra pagina nel famoso libro della cooperazione internazionale”, ha sottolineato sabato l'ambasciatrice cubana in Italia Mirta Granda in una dichiarazione al quotidiano Il Quotidiano del Sud. .
In un’intervista all’agenzia di stampa, una delle più importanti del Paese, l’ambasciatore ha ribadito che le relazioni tra Cuba e l’Italia sono “caratterizzate dal rispetto e dalla solidarietà”, come dimostra l’aiuto sanitario di Cuba al Paese nei suoi momenti peggiori. La pandemia da covid-19.
La presenza di due brigate dell'Henry Reeve International Medical Team nelle città settentrionali di Crema e Torino nel 2020 ha gettato le basi per lo sviluppo della cooperazione con questo Paese in materia sanitaria, ha ricordato Granda.
Ha sottolineato che l'attuale assistenza sanitaria cubana per il Sud della Calabria “dimostra che è possibile la cooperazione tra Stati con sistemi politici diversi, ma uniti da interessi comuni come quello di garantire il diritto delle persone alla vita e alla salute”.
L'ambasciatore ha osservato che dopo un anno di lavoro, alla fine di dicembre 2023, gli specialisti dell'isola avevano effettuato 104.520 visite mediche, di cui 64.965 in ospedali, 4.737 in medicina interna; 3.944 in Pediatria, 3.296 in Ginecologia e Ostetricia e 2.878 in Chirurgia Generale.
Tra questi 13.355 in ortopedia, 2.619 in terapia intensiva, 7.931 in cardiologia e 795 in fisiologia, con ulteriori 7.103 interventi chirurgici, di cui 2.190 per pazienti maggiorenni e 4.913 per geriatria.
Sulla base della diagnosi sono state eseguite 12.993 radiografie, 7.524 esami ad alta tecnologia (mammografia, tomografia computerizzata e risonanza magnetica), 9.249 elettrocardiogrammi, 3.230 ecocardiogrammi e 5.344 ecografie.
Questi dati, secondo il capo della missione diplomatica cubana nel Paese europeo, “non fanno altro che confermare la volontà politica di Cuba di continuare ad offrire la sua cooperazione all'Italia e al mondo per proteggere la vita umana e il diritto alla salute”.
Dopo il successo della Rivoluzione cubana nel 1959, l’assistenza sanitaria gratuita al popolo e l’aiuto ad altri popoli furono le priorità, e nel 2024 il paese si trovò ad affrontare una situazione difficile, nonostante l’embargo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti. Negli Stati Uniti, il 26,0% del budget è destinato alla sanità.
“Il lavoro dei medici cubani e la loro cooperazione all'estero rispetta i principi di altruismo, umanità e solidarietà internazionale enunciati nell'articolo 16 della nostra Costituzione”, ha sottolineato l'ambasciatore cubano. (Fonte: PL)
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