mercoledì, Novembre 20, 2024

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Quali elementi compongono il lato nascosto della Luna? – Gioventù ribelle

Un gruppo di ricercatori di istituzioni scientifiche cinesi ha rivelato le proprietà fisiche, mineralogiche e geochimiche dei primi campioni di suolo della faccia nascosta della Luna, raccolti dalla missione di esplorazione lunare Chang’e-6.

Il lander Chang’e-6 è atterrato con successo il 1 giugno nella regione meridionale del cratere Apollo, situato nell’emisfero australe, sul lato invisibile al nostro satellite. Durante il periodo di durata della missione, il dispositivo spaziale è stato in grado di raccogliere e immagazzinare un totale di 1.953,3 grammi di materiale lunare, dimostrando che è tornato sulla Terra il 25 giugno.

In uno studio recentemente pubblicato sulla rivista National Science Review, è stato riferito che il suolo sul lato nascosto della Luna contiene vari frammenti di pietra, tra cui basalto, breccia, cementite, licocrati (rocce di colore chiaro) e vetro. Secondo gli scienziati, i resti di basalto rappresentano tra il 30 e il 40% del totale di questi composti R.T.

Hanno anche spiegato che i minerali maggiormente identificati nel materiale lunare includevano pirosseno, plagioclasio e ilmenite, mentre il contenuto di olivina, a differenza dei campioni raccolti dalla missione Chang’e-5, era considerevolmente basso. Ciò potrebbe indicare che il suolo del lato invisibile della Luna è stato influenzato da materiali non basaltici.

Dopo aver eseguito l’analisi della distribuzione delle particelle, gli specialisti hanno suggerito che i campioni lunari restituiti dalla navicella spaziale Chang’e-6 sono una miscela di diverse fonti, come basalto locale e materiali non basaltici espulsi dal cratere. Si è inoltre notato che il terreno esaminato presentava una densità inferiore, il che indica che aveva una struttura irregolare e un’elevata porosità.

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D’altra parte, i test geochimici hanno mostrato che il materiale lunare contiene ossido di alluminio e ossido di calcio, anche se sono state registrate quantità minori di ossido di ferro, che sono coerenti con le rocce basaltiche e le rocce vulcaniche lunari (anortosite).

I ricercatori hanno commentato che lo studio del suolo lunare potrebbe fornire informazioni importanti per comprendere la storia delle prime collisioni di oggetti spaziali con la Luna, così come l’attività vulcanica sul suo lato nascosto e la composizione dei suoi materiali interni.

Allo stesso tempo, questi campioni ci permetteranno di ottenere indizi sull’evoluzione del nostro satellite naturale, nonché di conoscere le differenze geologiche tra il lato nascosto e quello in primo piano del suddetto corpo celeste.