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Putin si offre di riprendere la fornitura di gas all’Italia | mondo | DW

Giovedì (26.05.2022) il presidente russo Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro italiano Mario Troki in cui si è offerto di continuare a fornire gas allo stesso prezzo di oggi.

Su richiesta della parte italiana, il Cremlino ha discusso questioni relative alla sicurezza energetica e all’impegno della Russia per “la fornitura ininterrotta di gas naturale all’Italia ai prezzi stabiliti negli accordi”.

Secondo quanto riportato dalla RAI, Mosca ha utilizzato le conversazioni telefoniche per reimpostare le sanzioni, accusando le sanzioni dell’UE e degli Stati Uniti di “aggravare” i problemi nel settore della sicurezza alimentare globale.

L’Algeria è pronta a fornire più gas agli italiani

L’appello è arrivato con una visita ufficiale al presidente algerino Abdelmeid Debun Roma, in cui ha ribadito la disponibilità del suo Paese ad aumentare le forniture di energia agli “amici” italiani.

“All’Energy Front, l’Italia è pronta a consegnare ciò che l’Italia vuole da noi”, ha detto Debun al termine del suo incontro con il presidente italiano Sergio Materella, segnato dall’intesa tra i rispettivi paesi.

Nel bel mezzo del dibattito sulla riduzione della dipendenza energetica della Russia, Debun ha proposto la creazione di un cavo sottomarino che collegherebbe i due paesi e servisse gli interessi europei.

Drake ha firmato un accordo ad aprile per aumentare le importazioni di gas naturale dell’Algeria di circa il 50%. La promozione vedrà l’Algeria sostituire il principale fornitore italiano di gas naturale entro la fine del 2022, aumentando le sue esportazioni di 9-10 miliardi di metri cubi all’anno.

Nel 2021 l’Italia ha ricevuto circa 21 miliardi di metri cubi di gas dall’Algeria, contro i 29 miliardi di metri cubi dalla Russia.

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Giustifica ancora una volta l’invasione

Secondo il Cremlino, un’altra questione discussa tra Putin e Drake è la situazione in Ucraina. Putin ha affermato che la sua “operazione militare speciale” mirava solo a “stabilire una vita pacifica nelle città liberate del Donbas”.

“Hanno parlato a lungo delle misure adottate per garantire la sicurezza marittima, compresa l’apertura quotidiana di corridoi umanitari per l’evacuazione delle navi civili dai porti del Mar Nero e del Mar d’Azov”, ha spiegato il Cremlino.

Jesse (Europe Press, RAI News)