L’organizzazione per i diritti umani Human Rights Defenders ha rivelato in un rapporto che circa 1.877 persone sono state uccise ad Haiti durante i primi sei mesi dell’anno.
In quel periodo sono aumentati anche i rapimenti. L’organizzazione ha calcolato una media di 25 casi a settimana e circa 650 casi finora nel 2022.
Il gruppo ha denunciato la sistematica violazione dei diritti alla salute, all’istruzione, all’edilizia sociale adeguata, alla libertà di movimento e al tempo libero garantiti dall’attuale costituzione.
Violenti scontri si sono intensificati tra le bande che controllano vaste aree di Port-au-Prince.
Un rapporto dell’Ufficio integrato delle Nazioni Unite afferma che alla fine di aprile, i combattimenti tra Chin Man e 400 bande di Maozhou avevano ucciso quasi 200 persone e sfollato internamente 16.000 persone.
Le Nazioni Unite e altre organizzazioni hanno denunciato che a luglio la lotta dei gruppi G-9 e Ti Gabriel per Cité Soleil, la più grande baraccopoli di Haiti, a nord della capitale, ha provocato 471 vittime tra morti, feriti e sparizioni. Almeno 4.500 sono state costrette a lasciare le loro case.
Da gennaio a maggio si sono verificati più di 500 casi di rapimento, tra cui molti medici, che hanno portato alla chiusura di quattro centri sanitari a Port-au-Prince.
(con informazioni da Prensa Latina)
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