L’Avana, 8 luglio. Il Messico e gli Stati Uniti venerdì hanno restituito a Cuba un gruppo di 98 migranti, portando il numero a 4.013 finora quest’anno, compresi quelli deportati dalle Bahamas e dalle Isole Cayman.
24 cubani sono tornati dal Messico e sono già 1.363 ricevuti finora, secondo le autorità cubane per l’immigrazione, citando l’agenzia statale Prensa Latina.
Nel frattempo, 74 cubani sono stati intercettati dalla Guardia Costiera statunitense. Questo porta il numero a un totale di 2.388 finora quest’anno.
I dati del Dipartimento delle dogane e della protezione delle frontiere degli Stati Uniti mostrano che solo nei primi otto mesi dell’anno fiscale in corso, 140.602 immigrati dall’isola sono arrivati in quella zona.
Questo numero supera il più grande esodo di cubani fino ad oggi, nel 1980, quando 125.000 persone hanno lasciato il porto di Mariel in soli sette mesi.
Cuba cita la legge sull’emendamento cubano come motivo per cui i cittadini cercano di raggiungere gli Stati Uniti irregolarmente via terra o via mare.
Questa legislazione consente il diritto di soggiorno permanente negli Stati Uniti ai cubani che sono rimasti per almeno un anno nel suo territorio.
Accusa inoltre gli Stati Uniti di incoraggiare i flussi migratori e di non aver rispettato gli accordi bilaterali al riguardo.
Gli esperti associano il crescente esodo dei cubani principalmente alla grave crisi economica che sta attraversando l’isola. EFE
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