Paesi dell’Unione Europea e Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (CELAC) Martedì (19/07/2023) ha condannato la guerra in Ucraina nella dichiarazione di chiusura del vertice di due giorni tenutosi a Bruxelles. Nonostante gli enormi sforzi diplomatici, Non è stato possibile convincere la delegazione Nicaragua sotto processo.
Il presidente del Consiglio europeo ha dichiarato che “questa dichiarazione è stata appoggiata da tutti i Paesi, tranne uno che non ha potuto firmarla a causa di una clausola”, Carlo MichelAlla conferenza stampa post-vertice. L’Unione europea ha insistito affinché il testo finale includesse un riferimento all’Ucraina, che sta affrontando un’invasione russa dal febbraio 2022.
Questa questione ha segnato il tono dei negoziati durante tutto il vertice, poiché il rifiuto iniziale di Venezuela, Cuba e Nicaragua di condannare l’invasione russa ha dato il tono. Con il progredire dei negoziati, L’Avana e Caracas accettarono una condanna esplicita dell’invasione e lasciarono solo il Nicaragua a respingerla, come aveva già fatto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, votando contro le risoluzioni.
“successo completo”
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Abbiamo discusso molto, ovviamente, del fatto che tutti vogliono che questa guerra finisca e che la pace deve essere permanente e che deve essere incentrata sulla Carta delle Nazioni Unite”. Il pantano dei negoziati su una formula di consenso ha evidenziato la sfida di concordare posizioni tra l’Unione europea, un blocco altamente istituzionalizzato, e un forum eterogeneo di 33 paesi come la Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici.
Nonostante ciò, il primo ministro ad interim olandese, Mark Rutte, ha considerato il vertice – inteso come occasione per rivitalizzare le relazioni, dopo otto anni senza incontri – essere stato “un completo successo”, e ha sottolineato che “il consenso di quasi sessanta Paesi è importante”. Impossibile, nemmeno nell’Unione Europea a 27 è sempre possibile che tutti siano d’accordo.
A causa delle polemiche sull’Ucraina, è passato in secondo piano un importante annuncio di investimenti da parte del blocco europeo, un incontro organizzato dalla Francia tra il governo venezuelano, discussioni commerciali, l’opposizione e su sfide come il cambiamento climatico. Sull’incontro ha pesato anche un dibattito promosso dalle nazioni caraibiche sui risarcimenti per secoli di colonialismo e schiavitù inflitti dalle potenze europee.
DZC (EFE, AFP)
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