sabato, Ottobre 5, 2024

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L’UE fa causa all’Italia per istituti didattici pericolosi

(ANSA) Bruxelles – La Commissione europea avvierà un caso contro l’Italia davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea per non aver posto fine all’abuso dei contratti a tempo determinato e alle condizioni di lavoro discriminatorie per gli insegnanti temporanei.

L’Italia, si legge nella risoluzione, “non ha adottato le disposizioni necessarie per prevenire discriminazioni nelle condizioni di lavoro e l’abuso dei contratti a tempo determinato continuativo”.

Si tratta di una legge sulle retribuzioni dei docenti a tempo determinato nelle scuole pubbliche, che “non prevede aumenti di stipendio in base al servizio precedente”, il che implica “una discriminazione rispetto ai docenti assunti a tempo indeterminato”.

La Commissione “ritiene che la legge italiana che fissa le retribuzioni dei docenti temporanei delle scuole pubbliche non prevede aumenti salariali basati sugli anni di servizio precedenti”.

“Ciò è discriminatorio rispetto agli insegnanti assunti con contratto a tempo indeterminato, che hanno diritto ad un aumento di stipendio”, spiega l’amministratore comunitario.

Inoltre, l’Italia non ha adottato misure efficaci per prevenire l’uso abusivo di contratti di lavoro a tempo determinato continuativo per il personale amministrativo, tecnico e di supporto nelle scuole pubbliche, che viola la legislazione dell’UE sul lavoro a tempo determinato.

“La Commissione ritiene che gli sforzi compiuti finora dalle autorità siano stati insufficienti e deferisce pertanto l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea”, si legge nella risoluzione.

Marcello Pacifico, segretario dell’Anif, uno dei sindacati italiani degli insegnanti, ha condannato la commissione, affermando che “più di 400.000 insegnanti con più di 36 mesi di servizio sono stati sottoposti a questo abuso” nel Paese.

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