“La pizza napoletana era una schifezza finché non è stata migliorata a New York.” Questo e altri reportage sulla cucina italiana Alberto Grande, professore di 56 anni all’Università della Birmania che insegna storia dell’economia e dell’alimentazione, ha creato molte polemiche in questo Paese. Grandi, che ha scritto numerosi libri sulla cucina e sul cibo come ‘Denominazione d’origine inventata’, ha rilasciato una lunga intervista al ‘Financial Times’, accolta con furore in molte parti d’Italia.
Il professore ha sfatato alcuni miti sui piatti italiani più diffusi, come la carbonara, che i romani considerano parte della loro storia, antica come Giulio Cesare ed eterna come il Colosseo. “Attraverso i miei studi ho dimostrato che molti prodotti provengono dagli ultimi 50-60 anni di storia e contatto con la cultura atlantica – afferma Grandi. La prima ricetta della carbonara è nata a Chicago nel 1953.Prima non c’era in Italia».
«La prima ricetta della carbonara arriva da Chicago nel 1953», racconta il professore.
Un altro esempio molto importante indicato dal professor Grandi è la pizza. «Durante il suo soggiorno a Napoli, la pizza era un grosso trucco. Ma quando arrivò a New York si riempì di nuovi prodotti, soprattutto la salsa di pomodoro, che divenne la meraviglia che conosciamo oggi. Senza il viaggio degli italiani in America, credo che questa specialità sarebbe scomparsa. Questa affermazione di Grandi ha quasi sconvolto gli italiani, perché nel 2017 l’arte del pizzaiolo napoletano, in cui la pizza è il prodotto definitivo, è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio Immateriale dell’Umanità, iscrivendo così questo piatto nell’Olimpo della cucina.
Sushi
L’intervista di Grandi è stata presa in considerazione ItaliaAnche da alcuni ministri del governo Melonia, una sorta di cospirazione internazionale, lanciata dal ‘Financial Times’, volta a falsificare la cucina italiana come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. “Attacco alla cucina italiana!” Hanno scritto molti giornali del paese transalpino, mentre alcuni italiani hanno visto una congiura contro la loro cucina, forse perché l’oggetto della congiura aveva profonde radici in Italia. Secondo Grandi, il cucina italiana Assume una dimensione simbolica al di là di tutti i sensi, con reazioni prive di significato. Per questo non gli sembra giusto riconoscere la candidatura Unesco, perché ne sono degni anche greci, spagnoli o turchi.
Il professore ritiene che l’identità della cucina italiana non possa essere considerata come qualcosa di fisso, ma come un processo aperto e dinamico. “Dillo cucina italiana Farlo, punto, è un modo per ucciderla”, dice Grandy. Il fatto che l’Italia sia il primo paese consumatore di sushi in Europa significa che non siamo i primi a credere nella nostra superiorità culinaria. Alla generazione più giovane non importa cosa hanno mangiato Lorenzo il Magnifico e Isabella d’Este. Le mie figlie, se dovessero scegliere tra i tortellini e un piatto SushiScelgono quest’ultimo. Difendendo l’evoluzione della cultura del cibo, il professore ha affermato che ci è voluto più di un secolo perché le patate ei pomodori delle Americhe, che in origine non piacevano essere mangiati, entrassero a farne parte. Cibo comune. E aggiunge: “La cucina è in continua trasformazione”.
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