sabato, Novembre 16, 2024

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Lo spoglio ufficiale dei voti continua dopo la consultazione popolare in Ecuador

La giornata di votazioni si è conclusa oggi, domenica, con una partecipazione del 72%, e i primi risultati non hanno mostrato alcuna vittoria in due questioni, che escludono il lavoro a ore e l'arbitrato internazionale.

Mentre il “Sì” uscirà vincitore nelle restanti 11 domande, la maggior parte delle quali riguardano questioni di sicurezza.

Fiore all'occhiello della consultazione popolare sono state le questioni relative al lavoro orario e all'arbitrato internazionale. Di fronte alla realtà in cui viviamo, la gente ha votato per paura, non per sostegno all'amministrazione di Daniel Noboa, ha detto alla radio Pichincha Leonidas Iza, presidente della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (CONA).

La consultazione è stata ossigeno politico. Il leader indigeno ha sottolineato che il presidente non ha più alcun pretesto per garantire l’insicurezza e combattere la corruzione.

Da parte sua, l’analista politico Mauro Andino concorda sul fatto che il presidente Noboa “è il più grande perdente oggi”. I gioielli della corona erano i contratti orari e i tribunali arbitrali internazionali. Ha ribadito che altre questioni legate alla sicurezza saranno questioni che saranno affrontate principalmente attraverso l'Assemblea nazionale.

Andino ha sottolineato che ora il presidente sarà ostaggio della sua demagogia generando aspettative eccessive per ridurre la criminalità, mentre sa benissimo che un fenomeno così complesso non può essere risolto attraverso norme regolamentari.

Anche i rappresentanti delle organizzazioni politiche hanno descritto la sconfitta del referendum sulle questioni legate al lavoro orario e all'arbitrato internazionale come una vittoria del popolo, secondo i risultati preliminari.

La presidente del movimento Rivoluzione dei Cittadini (RC), Luisa Gonzalez, ha affermato che impedire questo tipo di azioni e arbitrati esterni ferma l'esecutivo nelle sue intenzioni.

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L'ex candidato presidenziale ha affermato che il popolo ha messo fine a Noboa e al governo, che è diventato totalitario e non ha preso decisioni coerenti.

L'economista Alberto Acosta ritiene che abbia prevalso la difesa della sovranità nazionale e dei diritti dei lavoratori, così come il timore derivante da una crescente insicurezza, che non troverà via d'uscita attraverso una maggiore repressione e un populismo penale.

Gli esperti legali ritengono che da quel momento in poi Noboa non avrà più scuse per porre fine all'insicurezza, anche se avvertono che l'attuazione delle proposte della consultazione sarà di scarso beneficio se non verranno adottate misure sociali per ridurre le disuguaglianze.

m/nta