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José Carlos de Blasio García, che sta per compiere 70 anni, lascia l’incarico di ambasciatore onorario d’Italia per motivi di età. La famiglia de Blasio rappresenta da più di mezzo secolo il paese transalpino, così come il Console era il più alto magistrato della Repubblica Romana. Il Corpo Consolare vi offre oggi un Pranzo Tributo presso l’Hotel AC, alla presenza del Presidente delle Isole Canarie.
Ex studente di una scuola gesuita a Vegeta, José Carlos de Blasio, come rivela il suo cognome, è un italiano di Gran Canaria e figlio di Gabriela García Azzopardi, figlia di una delle famiglie più tradizionali di Triana, una famiglia maltese. Strada.
Vedovo di Carmen Rosa del Castillo di Majorera, fa da padre generoso alle sue due figlie, Estefania e Cristina, che gli portano tanta soddisfazione quanto gioia, così come due nipoti che adora. Nonostante sia più canario di Coffio, Jose Carlos possiede la cittadinanza italiana e il passaporto.
Proveniente da Avellino, vicino Napoli, dove hanno ancora una famiglia, il primo de Blasio fu di stanza a Villa Cisneros negli anni ’40 come membro dell’Aeronautica Militare. Lì fu sorpreso di vedere una guerra mondiale. La sconfitta di Mussolini fece sì che la sorte del soldato del Duce passasse per Las Palmas. Il bel pilota della Repubblica Italiana, che all’epoca viveva al Park Hotel, conobbe una donna di Gran Canaria, con la quale non partì. Senza perdere i suoi stretti legami con il paese di famiglia, dal 1967 è stato ambasciatore alle Isole Canarie. Nel 1985 affida al figlio il compito di costruire ponti, tessere amicizie e facilitare gli affari. Jose Carlos de Blasio García completa più di mezzo secolo di lavoro familiare con una pietra miliare personale unica nella storia diplomatica dell’isola: 39 anni di servizio. Associazioni di italiani nelle isole, di cui ce n’erano già diverse, sollecitarono senza successo che la missione fosse prolungata di un altro anno, ma Roma fu severa e adeguata all’età. Non gli mancavano occasioni per ottenere nuove onorificenze dai paesi vicini. Non ci sono inoltre opzioni per “istruire” i colleghi dell’ambasciata. Nonostante abbia ufficialmente lasciato la forza, tra i tanti amici, non solo rotariani, rimane ambasciatore in Italia.
Carlos de Blasio, amabile conversatore, corpulento nel corpo e nell’anima, con distinzioni e riconoscimenti anche dalla Santa Sede, mostrò nell’esercizio della sua missione «la sensibilità necessaria per unire ancor più se possibile le Canarie e l’Italia. onore che ha creato con ogni dedizione e straordinario successo. A lui dobbiamo un vero, profondo debito. E gliene saremo eternamente grati”, hanno scritto dall’Ambasciata d’Italia a Madrid.
Dotato di un noto buon senso e di grande umorismo, ha un’inspiegabile capacità di abbellire i ricordi ed evocare il passato. Peccato che non abbia dettato le sue memorie alla figlia giornalista Estefania, e Four Hands pubblica una storia del Monastero de Blasio nelle Isole. Pazzesco, caro Carlo.
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