lunedì, Dicembre 16, 2024

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L’Italia ha ridotto la crescita al 3,1%

Il governo italiano stima che l’economia italiana crescerà del 3,1% entro il 2022, in calo rispetto al 4,7% calcolato lo scorso ottobre. A causa degli effetti della guerra in Ucraina e dell’elevata inflazione.

Il deficit sarà del 5,6% nel 2022 e il debito scenderà al 146,8%, invariato rispetto alle previsioni di ottobre. 149,4% calcolato a ottobre di quest’anno e 150,8% registrato nel 2021.

“La guerra in Ucraina ha portato a un peggioramento delle prospettive di sviluppo, gravate dall’aumento dei prezzi dell’energia e dal calo della fiducia dei consumatori e degli investitori, che era molto positivo all’inizio dell’anno”, ha detto Mario Tragi in una conferenza stampa. Per informare l’aggiornamento del film Macro Economic per l’anno in corso.

Meno scarsità

L’esecutivo prevede di approvare un nuovo pacchetto fino a மில்லியன் 5.000 milioni nelle prossime settimane. Evitare il deterioramento dell’attività produttiva e dei consumi domestici.

Il ministro dell’Economia italiano Daniel Franco ha sottolineato che senza questa spesa finanziaria l’economia italiana crescerà del 2,9% nel 2022.

Ciò non toglie nulla al deficit di costo perché l’economia italiana è cresciuta del 6,6% lo scorso anno, “superiore alle attese”, e questo consente più margini di manovra.

“Molte aziende risentono dell’aumento dell’energia, che ha un enorme impatto sui costi di produzione. Ma dobbiamo tenere presente che si tratta di una situazione temporanea ed è improbabile che questa situazione si mantenga a lungo in futuro, ” ha sottolineato.

Recessione

Secondo il governo, l’economia è scesa dello 0,5% tra gennaio e marzo, secondo le previsioni trimestrali (dati provvisori dell’Istituto italiano di statistica, noto il 29 aprile), “principalmente a causa della contrazione del valore aggiunto dell’industria”.

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Grazie al settore dei servizi, Roma spera che il PIL rimanga positivo nel secondo trimestre; Ma ha riconosciuto che “gli ordini delle aziende manifatturiere e le aspettative di produzione sono diminuite drasticamente a marzo, il che potrebbe portare a una seconda contrazione nel secondo trimestre”.

Se si verificano due cali consecutivi, l’Italia entrerà in una recessione tecnologica, ipotesi già utilizzata dai datori di lavoro di Confindustria, che prevedevano che l’economia italiana scenderebbe dello 0,2% nel primo trimestre allo 0%, e nel secondo del 5%.