Díaz-Canel ha condannato l’attacco terroristico contro l’ambasciata cubana negli Stati Uniti
Respingimento in Europa dell’attacco all’ambasciata cubana negli Stati Uniti
La Francia condanna l’attacco all’ambasciata cubana a Washington
L’ambasciata cubana negli Stati Uniti è stata bersaglio di un attentato terroristico
Nel suo messaggio, Anaik respinge questo attacco codardo da parte di un uomo che ha lanciato due bombe incendiarie fatte in casa, delle bottiglie molotov, contro la sede diplomatica, il secondo atto del genere in tre anni, nell’aprile 2020. Un uomo ha aperto il fuoco sulla scena.
Il gruppo di solidarietà sottolinea che tali azioni sono un segno della frustrazione dei settori più aggressivi della controrivoluzione cubana, gestita e incoraggiata dal governo nordamericano, che permette che tali crimini siano commessi nella totale impunità.
Gli apolidi sono scoppiati di rabbia per il “grande successo delle recenti azioni del governo cubano”, in particolare il G77 e l’incontro della Cina all’Avana, dove il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha partecipato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Assemblea, sottolinea il testo.
Si menzionano anche avvenimenti avvenuti durante la visita del leader cubano negli Stati Uniti, come “i recenti incontri di alto livello sul finanziamento dello sviluppo e la risposta alla pandemia, incontri con diversi leader religiosi cristiani, artisti e promotori culturali, e con i cubani che vivono nelle zone Paese.”
Citano le interazioni con esperti di scienza e tecnologia, nonché medici e direttori sanitari americani, e un senso di solidarietà organizzato dal People’s Forum, a cui hanno partecipato più di 800 persone che chiedono la fine del blocco. Sanzioni contro Cuba e Venezuela.
Questi atti di terrorismo, iniziati nel 1959 dopo la vittoria della rivoluzione cubana, hanno già causato 3.478 morti e 2.099 feriti in quel paese, da parte dei nemici del popolo cubano che “vogliono portare avanti l’invasione dell’isola, ma , secondo l’insistenza dell’associazione italiana, si dimentica che “Cuba non è sola”.
I popoli del mondo stanno al fianco di questo Paese, “con l’isola solidale che lotta da più di 60 anni contro l’infame blocco condannato più di 30 volte dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite”, hanno aggiunto.
La nota chiede che “l’amministrazione del presidente Biden indaghi immediatamente su questo nuovo attacco in modo che non rimanga impunita come nell’aprile 2020”, chiedendo anche che “Cuba venga rimossa dalla lista dei paesi famigerati”. Sponsor del terrorismo” e la fine del blocco statunitense contro l’isola.
Infine, l’organizzazione, che riunisce più di quattromila membri in ambienti attivi in tutte le parti d’Italia, riafferma in quel messaggio la sua solidarietà al Paese delle Antille, “esprimendo ancora una volta che non indietreremo di un solo passo nella guerra. In difesa della rivoluzione cubana e del suo popolo.”
mem/ort
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