L’Italia deve mettere in gara pubblica la gestione delle sue società offshore entro la fine dell’anno, secondo una sentenza del Consiglio di Stato questo venerdì, che il governo ha dichiarato “illegale” una proroga fino al 2024.
Il Consiglio, come ha già fatto per due sentenze nel 2021, ha insistito sul fatto di non poter estendere le gare offshore in quanto sarebbe contrario al diritto europeo della concorrenza e alla direttiva Bolkenstein.
In Italia molte spiagge sono gestite da privati, che diffondono sulla sabbia bar, ristoranti, lettini e ombrelloni, pur dovendo garantire sempre uno spazio minimo per il libero accesso, che solitamente è limitato a pochi metri.
Il problema è che le gare sono ancora nelle stesse mani a prezzi bassissimi senza essere aggiornate o rilasciate al pubblico mercato da anni e non adeguate all’attualità.
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L’Italia deve mettere in gara i suoi spazi di spiaggia dopo un allungamento decennale
La Commissione Europea, nel caso di beni demaniali, ha chiesto all’Italia la sua asta pubblica con regole e scadenze chiare, interessando in particolare un settore importante come quello del turismo.
Tuttavia, il governo italiano, guidato dall’estrema destra Giorgia Meloni, ha recentemente deciso di prorogare le concessioni di queste società fino al 31 dicembre 2024, e per “ragioni oggettive” di un altro anno.
Il Consiglio di Stato ha ora dichiarato illegittimo questo ampliamento mentre studia un caso specifico della città di Manduria (Sud), il cui consiglio comunale avrebbe prorogato fino al 2033 tutte le gare per il suo complesso marittimo.
Con informazioni da EFE.
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