MILANO (AP) – Dopo giorni di attesa in mare, il gruppo umanitario tedesco Mission Lifeline ha dichiarato lunedì che l’Italia ha consentito alla sua nave di salvataggio di migranti con 89 persone a bordo nel porto di Reggio Calabria.
La nave Rise Above di 25 metri (80 piedi), dopo aver soccorso 95 persone nel Mediterraneo centrale, è entrata nelle acque italiane nel fine settimana senza permesso a causa del mare agitato. 6 persone sono state tirate fuori dal mare per emergenza medica.
“Siamo sollevati dal fatto che l’attesa in alto mare sia finita. “La situazione sulla nave è diventata sempre più complicata negli ultimi giorni e ore – ha affermato Hermine Boschmann, portavoce di Mission Lifeline – Ci auguriamo che le autorità italiane concedano a tutti l’accesso alla procedura di asilo nel rispetto della legge e che le persone non dovranno rimanere sulla nostra nave più del necessario”.
L’Italia ha rifiutato di concedere un porto sicuro ai battelli di salvataggio dei migranti e ha adottato una linea dura con le organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo centrale. I funzionari consentono solo alle persone vulnerabili di sbarcare. Le autorità italiane insistono affinché le navi con persone non considerate vulnerabili tornino in acque internazionali.
Il governo di estrema destra del premier Giorgia Meloni insiste sul fatto che i paesi che gestiscono barche umanitarie si assumano la responsabilità dei migranti e che l’onere non dovrebbe ricadere solo sull’Italia.
Boschman ha affermato che Mission Lifeline ha chiesto al governo tedesco di accettare più persone.
Attraccano a Catania altre due imbarcazioni gestite da organizzazioni non governative, una con 35 persone non autorizzate a sbarcare in Italia e l’altra con 214. Entrambe le navi si sono rifiutate di partire, sostenendo che, secondo il diritto internazionale, tutte le persone soccorse in mare sono vulnerabili e hanno diritto a un porto sicuro.
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