Bloomberg — I titoli tecnologici si trovano ad affrontare problemi all’orizzonte, e anche la mania dell’intelligenza artificiale non sarà in grado di salvarli dagli effetti dei tassi di interesse più alti per molto tempo, secondo gli strateghi della Bank of America Corp (BAC).
Gli strateghi, guidati da Michael Hartnett, hanno affermato in una nota che vediamo “un inconveniente nella seconda metà piuttosto che una nuova era dell’IA”. Hanno sottolineato la relazione tra liquidità della banca centrale e titoli tecnologici, affermando che non era appropriato che il Nasdaq si avvicinasse a livelli record quando il bilancio della banca centrale è crollato di quasi 3mila miliardi di dollari durante la campagna di inasprimento.
La nota arriva dopo che il Nasdaq 100 è crollato giovedì e i rendimenti obbligazionari sono aumentati tra i commenti dei funzionari della Federal Reserve. E anche le previsioni di vendita stellari di Nvidia Corp. (NVDA), leader nel settore dell’intelligenza artificiale, non è bastata a fermare questo declino.
Hartnett aveva ragione nel prevedere un crollo del mercato azionario lo scorso anno e ha mantenuto una prospettiva ribassista fino al 2023, anche se le azioni sono aumentate nella prima metà.
Il Nasdaq, dove le aziende tecnologiche sono i pesi massimi, è caduto ad agosto e si appresta a registrare il suo mese peggiore da dicembre, nonostante un aumento del 35% quest’anno. L’indice ha raggiunto un record nel primo semestre, nel contesto della frenesia per il potenziale dell’intelligenza artificiale di incrementare i profitti del settore, mentre l’impatto della politica monetaria sulle società ad alta crescita sta iniziando a diventare un argomento più popolare tra gli investitori.
Hartnett ha lanciato il suo avvertimento proprio mentre i titoli tecnologici hanno registrato i maggiori afflussi in 10 settimane pari a 2,3 miliardi di dollari nella settimana fino a mercoledì, secondo i dati EPFR Global citati da Bank of America. I dati non riflettono i movimenti del mercato di giovedì.
Hartnett si aspetta che l’S&P 500 scenda del 4% a 4.200, ma dice che Jackson Hole “potrebbe invertire lo scenario per settembre”. Negli ultimi dieci anni il benchmark è sceso in media dell’1,5% a settembre.
Altri punti salienti della nota:
- I titoli del Tesoro hanno registrato afflussi per la 28esima settimana consecutiva per 5,2 miliardi di dollari, la serie più lunga dal 2010.
- I fondi azionari statunitensi hanno registrato deflussi per 7,6 miliardi di dollari nella terza settimana di rimborsi, mentre i fondi azionari europei hanno registrato deflussi per 2,1 miliardi di dollari nella 24a settimana.
- I fondi azionari dei mercati emergenti hanno registrato afflussi per la settima settimana consecutiva, pari a 2,1 miliardi di dollari.
- I fondi in contanti hanno ritirato 100 milioni di dollari USA
– In collaborazione con Lisa Pham.
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