In questo senso, Schnabel ha osservato che l’inflazione continua ad essere un rischio per l’economia dell’Eurozona.
Il monetarista ha evidenziato che il rischio maggiore per le banche centrali oggi è presumere che gli aumenti dei prezzi diminuiranno rapidamente, sottovalutandone così la sostenibilità.
Schnabel ha sottolineato che i dati ricevuti finora indicano che vi è ancora un margine limitato per rallentare il ritmo degli aggiustamenti dei tassi di interesse.
Inoltre, ha previsto che la BCE dovrebbe aumentare ulteriormente i tassi di interesse, probabilmente in un territorio vincolato, per garantire che l’inflazione ritorni all’obiettivo a medio termine dell’entità del 2% il prima possibile e che gli effetti non siano realizzati come secondari.
Nel frattempo, gli esperti hanno notato che il mercato è alla ricerca di segnali che la Banca centrale europea possa ridurre il ritmo della sua recente stretta monetaria, che è stata la più veloce nella sua storia e include aumenti consecutivi di 75 punti base nelle ultime due riunioni.
Da parte sua, Schnabel ha anche avvertito dei pericoli derivanti dalle centinaia di miliardi di euro che i governi della regione stanno spendendo per proteggere i propri cittadini dall’attuale crisi energetica.
Queste dichiarazioni contrastano con quelle rilasciate mercoledì da un’altra autorità della BCE, Mario Centeno, che ha ritenuto che l’istituto finanziario dovrebbe rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi di interesse da dicembre.
Centeno, un membro del Consiglio direttivo della BCE, ha osservato che questo sarebbe un messaggio che il recente aumento record di 75 punti base non è la norma.
L’Autorità monetaria ha sottolineato che l’inflazione che affligge il blocco geopolitico della società dovrebbe raggiungere il suo picco in questo trimestre.
Nel frattempo, gli specialisti del settore hanno notato che la Banca centrale europea ha alzato i tassi di interesse di 75 punti base in ciascuna delle sue ultime due riunioni, aumentando il tasso sui depositi in soli tre mesi di un totale di 200 punti base, all’1,5%, dai suoi livelli più bassi. storico.
Centeno ha chiarito che ci stiamo avvicinando a livelli di tassi di interesse che riteniamo compatibili con la stabilità dei prezzi nel medio periodo.
Il Governatore della Banca del Portogallo ha anche osservato che ciò significa che l’idea che gli aumenti di 75 punti base siano la norma non può essere realizzata.
La zona euro o zona euro è composta da 19 dei 27 paesi che compongono l’Unione europea (UE) e hanno l’euro come valuta comune.
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