lunedì, Dicembre 16, 2024

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La resistenza risponde ai crimini israeliani nel sud del Libano

Hezbollah ha confermato in un comunicato che questa operazione rientra nel quadro delle sue continue operazioni a sostegno della popolazione della Striscia di Gaza e in risposta ai recenti attacchi israeliani a Naqoura e Tayr Harfa, che hanno provocato morti e danni materiali.

La resistenza ha annunciato in un secondo comunicato il colpo di stato contro il quartier generale della neonata Brigata Liman nel settore occidentale del confine meridionale.

In questo contesto, i media di Tel Aviv hanno riferito del lancio di circa 15 missili dal Libano verso la Galilea occidentale dalla mattina.

A proposito, il Canale 14 in ebraico ha indicato che dopo che le sirene hanno suonato nell'Alta Galilea, l'unità Iron Dome non ha rilevato alcun obiettivo sospetto.

Da parte loro, i media hanno riferito che le sirene sono state suonate nelle aree di Dishon, Yiftah, Al-Malikiyah e Ramot Naftali nell’Alta Galilea, nel timore di infiltrazioni di droni.

Il canale israeliano 12 ha ammesso che un missile è stato lanciato dal territorio libanese verso una posizione dell'esercito a Ras Naqoura, nella Galilea occidentale.

Secondo il colonnello della riserva dell'esercito di Tel Aviv Kobi Marom, il governo di Benjamin Netanyahu ha “letteralmente perso la strada”.

A questo punto il soldato ha commentato: “Siamo in una guerra di logoramento da sei mesi e non porterà a nessun risultato. Siamo di fronte ad un evidente errore strategico. L’esercito non è riuscito a scoraggiare Hezbollah e a creare le condizioni per il ritorno dei residenti”.

A questo proposito, il quotidiano “Israel Hayom” ritiene che la raffica di razzi lanciata mercoledì dalla resistenza contro l'insediamento di Kiryat Shmona e le perdite che ne sono derivate siano la prova della “dura realtà del nord” e alla fine hanno portato ad essa. fare notizia.

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Il giornale riporta che negli ultimi mesi Hezbollah ha lanciato centinaia di missili di diverso tipo, originariamente destinati a penetrare le difese delle basi militari israeliane, e ora causano danni anche agli insediamenti. Dall'apertura del fronte meridionale l'8 ottobre, la resistenza ha effettuato più di 1.300 operazioni militari in solidarietà con il popolo palestinese a Gaza e in risposta ai crimini di Israele contro i civili libanesi.

M/AA