Secondo quanto riportato dalla stampa, Trinidad e Tobago, Suriname, Barbados e Santa Lucia sono i paesi con i più alti livelli di condizioni antigeniche, perché la concentrazione di particelle galleggianti è così grande da ridurre la visibilità stradale a pochi metri.
La situazione ha spinto le agenzie ambientali di quelle zone a emettere avvisi di rischio per la salute dei residenti, in particolare delle persone che soffrono di problemi respiratori.
Trinidad e Tobago, ad esempio, ha deciso le fasi rossa e arancione – le più importanti – in diverse località del suo territorio, dove l'indice che misura il peggioramento della qualità dell'aria oscilla tra 139 e 153.
Inoltre, è in vigore un divieto sui voli di piccoli aerei, a causa della scarsa visibilità sopra la testa.
Ogni anno, pennacchi di polvere si alzano dal continente africano e avanzano verso ovest, sotto la corrente degli alisei, e si diffondono attraverso l’Oceano Atlantico, raggiungendo il Mar dei Caraibi, gli Stati Uniti sudorientali, il Messico e l’America Centrale.
Secondo gli esperti, sono generati dalle tempeste di sabbia e polvere nel Sahara e nella regione del Sahel, che raggiungono un'altezza compresa tra i tre e i sette chilometri, e sono solitamente cariche di sostanze nocive per la salute umana.
Questo fenomeno scatena le allergie, mettendo così a grave rischio gli asmatici e altri soggetti affetti da determinate malattie e dalla BPCO.
Inoltre, può causare irritazioni alla pelle e agli occhi, nonché il rischio di malattie trasmesse dall’acqua.
Tuttavia, la polvere del deserto porta con sé molte particelle minerali come ferro, calcio, fosforo, silice e argilla, oltre a batteri, funghi, acari e polline, che apportano benefici alla natura.
nbg/anno
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