martedì, Dicembre 17, 2024

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La Nación / Pope celebra la tradizionale lavanda dei piedi nelle carceri italiane

Il Vaticano afferma che Papa Francesco ha celebrato i tradizionali riti di lavare i piedi a una dozzina di detenuti in un carcere italiano questo Giovedì Santo. Francis, 85 anni, si è recato al carcere di Civadaveccia, 80 chilometri a nord-ovest di Roma, per assistere a una cerimonia senza la presenza di giornalisti.

“Durante l’Ultima Cena, quando il Signore ha lavato i piedi ai suoi discepoli come simbolo di amore e di servizio ed è stato spinto dalla persecuzione, papa Francesco ha ripetuto il gesto di Gesù a 12 prigionieri, uomini e donne di varie età. Diverse nazioni”, Detto nella dichiarazione.

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Il papa riprende così uno dei riti iniziati durante il suo regno nove anni fa. Negli ultimi due anni, segnati dall’epidemia, il papa ha dovuto smettere di lavare e baciare i piedi ai prigionieri e di commemorare il Calvario e la morte di Gesù sulla croce all’interno delle mura vaticane senza una folla di credenti. Quegli eventi.

Quest’anno il papa argentino soffre di forti dolori al ginocchio ed evidenti difficoltà nel camminare, segnando le cerimonie. La domenica delle Palme, davanti alla congregazione dei credenti, Francesco era sempre seduto, incapace di camminare in processione, si presentava all’altare con una macchina nera, sempre con un aiutante.

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Le lunghe feste della Settimana Santa segnalano un problema dovuto a un’infiammazione al ginocchio da gennaio, per la quale si alza di rado, usa frequentemente la popmobile e ha bisogno dell’appoggio di un assistente. Francesco presiederà venerdì il Colosseo romano, che simboleggia il sacrificio dei cristiani, crocifissi notturni.

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Quest’anno, secondo Matteo Bruni, direttore della sala stampa vaticana, due donne ucraine e russe sono state invitate a portare la croce in uno dei memoriali della sofferenza e della morte di Gesù. . Un tentativo di pace e riconciliazione che ha creato polemiche tra le comunità ucraine a causa dell’attuale guerra tra i due Paesi.

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