Gli Stati Uniti danno il via libera a un progetto di risoluzione per aumentare gli aiuti umanitari a Gaza
Dopo intensi negoziati, durati quasi una settimana, gli Stati Uniti avrebbero dato la loro approvazione ad un progetto di risoluzione del Consiglio di Sicurezza per aumentare gli aiuti umanitari a Gaza. La votazione, più volte rinviata da lunedì, non dovrebbe svolgersi prima di venerdì. La proposta presentata dagli Emirati Arabi Uniti ha subito successive modifiche per superare l’ipotetico veto utilizzato da Washington sulla sua formulazione iniziale, che prevedeva la cessazione o la sospensione delle ostilità per aumentare il flusso di aiuti. L’essenza dell’iniziativa degli Emirati era quella di istituire o implementare un meccanismo di monitoraggio delle Nazioni Unite per tutte le spedizioni di aiuti che attraversano la Striscia di Gaza, un compito importante finora nelle mani di Israele, per escludere camion che trasportano armi o prodotti di contrabbando. Gli Stati Uniti, in qualità di portavoce di Israele nel Consiglio, si sono opposti all’approvazione di questa misura, ritenendo che essa complichi ulteriormente il processo di fornitura degli aiuti.
Sembra che i colloqui 24 ore su 24 tra il segretario di Stato Anthony Blinken e i suoi omologhi degli Emirati e dell’Egitto abbiano risolto le divergenze esistenti sulla formulazione della bozza. Lo ha spiegato Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice presso le Nazioni Unite, al termine di una riunione a porte chiuse del Consiglio tenutasi questo pomeriggio. Gli Stati Uniti hanno lavorato “duro e diligente durante la scorsa settimana” con l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti per garantire l’attuazione di un “meccanismo di sostegno all’assistenza umanitaria” di cui Gaza ha un disperato bisogno. “Siamo pronti a votare”, ha detto stasera il diplomatico.
Il segno del voto americano, sì o no, non è chiaro, anche se in linea di principio è improbabile che si tratti del veto seriamente pianificato sul testo durante questa settimana. “Non vi dirò come voterò”, ha detto Thomas-Greenfield, aggiungendo che se la risoluzione fosse presentata così come è scritta adesso, gli Stati Uniti “potrebbero sostenerla”.
La versione finale del testo, diffusa dopo il discorso dell’ambasciatore americano, cancella l’appello alla cessazione delle ostilità che figurava nelle versioni precedenti e chiede invece “misure urgenti” per consentire il libero accesso umanitario. Chiede inoltre al segretario generale António Guterres di nominare un coordinatore incaricato di “facilitare, coordinare, supervisionare e verificare” che il carico di aiuti sia di natura umanitaria.
Diversi Stati membri del Consiglio, tra cui Russia e Francia – che hanno entrambi potere di veto come gli Stati Uniti – non sono soddisfatti delle ultime correzioni al testo, mentre fonti diplomatiche si chiedono come garantire che gli aiuti arrivino nella Striscia se i combattimenti non si fermano . Il concetto di “cessazione o sospensione delle ostilità” costituisce una linea rossa per gli Stati Uniti e Israele, visto che andrà solo a vantaggio di Hamas.
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