I residenti di più di mille comuni italiani sono invitati ad eleggere i loro prossimi sindaci il 3 e 4 ottobre. Le votazioni si svolgono in due giorni – per evitare assembramenti durante le epidemie – ma spesso in molte città è necessario un secondo turno il 17 e il 18 ottobre. Le maggiori inviti al ballottaggio del Paese sono: Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino, gli avamposti che nelle ultime settimane hanno spostato l’attenzione dei media.
Le elezioni comunali saranno l’ultima prova del vento prima delle prossime presidenziali della Repubblica, ea gennaio la grande battaglia politica per nominare capo dello Stato il successore di Sergio Matterella. Saranno una cartina di tornasole per la coalizione di destra del Paese formata dalla Lega di Matteo Salvini; I fratelli d’Italia, Georgia Meloni, e Forza Italia, Silvio Berlusconi, erano in recessione prima della spinta di due giovani populisti. Secondo tutti i sondaggi, se ci saranno elezioni a livello nazionale, vinceranno senza sforzo e l’estrema destra governerà. Tuttavia, tutto indica che questi comuni non saranno buoni.
Ci sono reali possibilità di proprietà a Torino; Attesa la vittoria del centrosinistra a Milano, Bologna e Napoli
Nessuna festa a Milano. Lì l’attuale sindaco, Giuseppe Salah, candidato di sinistra, potrebbe vincere il primo turno. Anche la vittoria del centrosinistra a Bologna e Napoli è scontata. Torino è l’unico posto a destra dove c’è una vera opportunità a destra con un imprenditore Paulo Tamilano che può gestire la città dove esisteva il movimento 5 stelle Sierra Appendino, fallito 5 anni fa. Nel suo lavoro.
Poi c’è Roma. L’indiscussa capitale italiana è la gara più interessante di queste elezioni. Anche Virginia Rocky esce come uno svantaggio qui, poiché lei, insieme ad Appendino, è stata una delle due donne che hanno promesso aria fresca per l’M5E nel 2016. La sua amministrazione non ha suscitato interesse tra i cittadini ed è al terzo posto nelle elezioni. A distanza di cinque anni, Roma continua ad avere seri problemi con questioni fondamentali come la raccolta dei rifiuti, i trasporti pubblici o la cattiva gestione delle istituzioni comunali.
Quattro candidati si candidano a sindaco di Roma
Quattro sono i nomi per il sindaco di Roma: Primo al ballottaggio è Enrico Michetti, conduttore radiofonico praticamente sconosciuto che ha messo Georgia Meloni in cima alla lista della destra. La sua buona condizione non è la sua qualificazione, ma la leader di estrema destra la cui faccia è dipinta su tutti gli autobus, è molto difficile per lei vincere al secondo turno. Poi c’è Robert Gualderi, ex democratico eletto dai democratici e che ha usato la sua esperienza come asso nella manica per dare l’ordine ai 23.000 ufficiali della capitale di passare al secondo turno con tanti numeri da vincere. Infine Carlo Calenda, l’ex ministro dell’Industria e dello Sviluppo Economico, dal profilo liberale e molto attivo in campagna elettorale, sembra essere l’unico a voler guidare questo transatlantico. Ha l’appoggio del secondo in comando di Salvini, Giancarlo Giorgio, nella stanza commemorativa del suo stesso candidato. Tuttavia, è improbabile che Calenda avanzi al quarto e al secondo turno.
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