lunedì, Dicembre 16, 2024

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La Cina spaventa le tasche della Casa Bianca › Mondo › Granma

La domanda, l’unica che non viene dagli Stati Uniti. uuu Dei cinque paesi con la maggiore influenza internazionale, è utilizzato da più di 170 milioni di americani, un risultato troppo efficace per i gusti della Casa Bianca. immagine: Agenzia di stampa francese

Per una nazione che, come il suo proprietario, apprezza i tentativi di indicare come dovrebbe funzionare il mondo e che si sente fiduciosa nella propria leadership nell’economia internazionale, qualcosa la tormenta più del solito ultimamente: la Cina.

L’integrazione del gigante asiatico nel mercato globale esercita una notevole pressione sul governo degli Stati Uniti, che ha scelto una mossa rischiosa che, in caso di successo, potrebbe riportare nel loro ambito i giovani della generazione Z immersi in TikTok, dove si riuniscono 1582. 1 milione di utenti attivi mensili in tutto il mondo, con gli Stati Uniti in testa.

Il 20 aprile, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato la legislazione, a ca

Tra mesi, TikTok potrebbe scomparire da quel paese, poiché cerca di imporre un divieto nazionale sulla popolare piattaforma di video brevi, a meno che il suo proprietario, la società cinese ByteDance, non venda l’app.

La Jornada ha riferito che la legislazione concede a ByteDance nove mesi per completare il cambio di proprietà, cosa che potrebbe essere ostacolata dalla recente causa della società cinese contro il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

La cosa strana è che l’applicazione, che è l’unica non statunitense tra le cinque applicazioni con maggiore influenza internazionale, è utilizzata da più di 170 milioni di americani, cioè ha troppo successo perché secondo il gusto della Casa Bianca, quindi aveva bisogno di una scusa per fermare la sua espansione.

la soluzione? Merita i suoi trucchi, poiché fa affidamento sulla “protezione” dei dati di milioni di suoi cittadini, anche se fa tutto parte del secolare “gioco” del potere.

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Adesso è una lite “su una domanda”, che sembrerebbe quasi un gioco da ragazzi se non fosse solo una delle tante sanzioni imposte da Washington alla Cina, contro la quale ha inasprito le misure in ambiti tecnologici, come lo stato della produzione. e microchip, una strategia che tende a essere inefficace e motiva solo la Cina a migliorare.

Cosa sta succedendo nel Paese asiatico per cui la nazione americana sta accelerando le sue manovre d’assedio… ancora una volta?

L’anno scorso, l’Australian Strategic Policy Institute (ASPI) ha rivelato in un rapporto che la Cina ha superato gli Stati Uniti nello sviluppo di tecnologie critiche ed emergenti, guidando 37 delle 44 tecnologie chiave.

Non si tratta più di realizzare copie economiche e di scarsa qualità, come venivano descritti i prodotti cinesi qualche anno fa. Stiamo parlando di un’importante svolta in settori come l’intelligenza artificiale, la biotecnologia, le energie rinnovabili e la tecnologia spaziale, che oggi sono considerati fondamentali per lo sviluppo economico e la sicurezza nazionale di qualsiasi Paese.

Il rapporto evidenzia che il governo cinese ha investito più del 2,2% del suo Pil in ricerca e sviluppo, una cifra superiore alla media europea e vicina a quella degli Stati Uniti, che, oltre a creare incentivi per gli investimenti delle imprese, spinge il Paese a all’avanguardia.

ASPI vede la Cina come leader nella scienza nel prossimo futuro, il che potrebbe avere un grande impatto sul modo in cui il mondo si muove economicamente.

Ciò, a sua volta, rappresenta una preoccupazione crescente per l’Occidente e significa cercare un modo per eliminare dalla concorrenza chiunque si trovi sulla sua strada.

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