“Le nostre foglie di coca sono antiche, sacre e rappresentano forza, integrità e vita”, ha dichiarato Sabina Orellana, ministro della Cultura dell’Altopiano, in una conferenza stampa alla presenza di Prensa Latina.
Il proprietario ha sottolineato che questa pianta è un simbolo dell’identità delle popolazioni indigene della Bolivia, fa parte dei rituali religiosi e agricoli ed è presente nella lotta per le rivendicazioni sociali da prima dell’arrivo dei colonizzatori europei, durante la colonia, la repubblica e in via di cambiamento (dal 2006 con la presidenza di Evo Morales).
Ha notato che la Costituzione politica afferma nel suo articolo 384 che lo Stato proteggerà la coca ancestrale indigena come patrimonio culturale e risorsa naturale per la biodiversità in Bolivia.
“Anche nel 2016 è stata emanata la legge n. 846, che dichiara l’ekliku un patrimonio culturale immateriale dello Stato plurinazionale, consentendo l’estrazione del suo contenuto di nutrienti”, ha affermato.
Questo regolamento è stato emanato l’11 gennaio di quell’anno per ricordare che nel 2013 la Bolivia ha aderito nuovamente alla Convenzione unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti del 1961, con la riserva di consentire la masticazione all’interno del territorio nazionale.
Durante l’atto alla presenza del viceministro della coca, Arlen Lubera, e delle autorità del Consiglio dei sindacati contadini di Yungas a La Paz, Orellana ha considerato che questa pianta fornisce cibo spirituale che consente il contatto con le divinità di Pacha Mama, ed è legata a usanze ancestrali.
Ha sottolineato che, anche all’interno della visione del mondo andina, è cerimoniale chiedere a un partner di mettere su famiglia; Se non accettano le foglie di coca – ha spiegato – vuol dire risposta negativa.
L’abitudine di masticare fa parte delle pratiche dei produttori di altri beni materiali come i contadini o i minatori che genera in loro maggiore forza, allevia la fame e la sete, e nella medicina tradizionale toglie il mal di stomaco.
Dal punto di vista dell’industrializzazione, il ministro ha detto che si stanno facendo passi avanti e ci sono già liquori, sciroppi, bibite e persino torta di farina di coca con gusti diversi, e sottoprodotti che costituiscono un valore aggiunto.
Ha sottolineato che, per tutti questi motivi, a nome del Presidente, Luis Arce, del Vicepresidente, David Chuquihuanca, del Ministro dello sviluppo rurale e del territorio, Remy Gonzalez, e del Ministero delle culture, “celebriamo questo 11 gennaio, il Festa Nazionale dell’Aculico».
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