BUENOS AIRES, 22 mar (EFE) – La banca centrale argentina ha alzato martedì il tasso di politica monetaria, dopo l’accelerazione dell’inflazione a febbraio e in linea con quanto concordato con il Fondo monetario internazionale (FMI).
La banca centrale ha dichiarato in una dichiarazione che il consiglio di amministrazione dell’entità ha deciso di aumentare il tasso di interesse annuo nominale per le lettere di liquidità (Liliq) per un periodo di 28 giorni di 200 punti base, dal 42,5% al 44,5%.
In linea con tale rialzo del tasso di interesse sulla politica monetaria e al fine di favorire la sua “piena transizione” verso il ritorno dei depositi vincolati in peso argentino, il Consiglio di Amministrazione della Banca Centrale ha altresì innalzato i limiti inferiori dei tassi di interesse sul scadenze specificate.
L’Autorità monetaria ha indicato che “i tassi di interesse attivi restano su livelli favorevoli soprattutto per gli investimenti e la produzione” e il settore delle piccole e medie imprese, prevedendo che continueranno a regolamentare “alcuni tassi chiave” dei consumi delle famiglie.
L’aumento approvato martedì è il terzo fissato dalla banca centrale quest’anno.
Il nuovo aumento del tasso di riferimento è stato risolto dopo che l’Istituto nazionale di statistica e censimento ha riferito la scorsa settimana che l’indice dei prezzi al consumo ha accelerato lo scorso febbraio, salendo del 4,7% da gennaio e del 52,3% su base annua.
Nella sua dichiarazione, la banca centrale ha indicato che l’economia globale “sta affrontando uno shock dell’offerta che si traduce in un aumento dei prezzi di tutte le altre principali materie prime e prodotti della catena di produzione di dimensioni straordinarie”.
“Grano, mais e soia, nonché petrolio, gas e fertilizzanti sono alcuni esempi di aumenti dei prezzi delle materie prime e delle forniture che influiscono direttamente e indirettamente sui prezzi in Argentina”, ha affermato.
Ha sottolineato, a questo proposito, che il governo argentino “sta sviluppando misure volte a mitigare l’impatto di questo shock internazionale sui prezzi interni”.
Per il resto, l’accordo di rifinanziamento raggiunto questo mese tra il governo argentino e il Fondo Monetario Internazionale prevede l’impegno a ricercare tassi di interesse reali positivi per incoraggiare la domanda di attività in peso argentino, al fine di aumentare il finanziamento del Tesoro attraverso il debito interno.
L’accordo con il Fondo Monetario Internazionale prevede per quest’anno una previsione di inflazione compresa tra il 38% e il 48%, inferiore al 50,9% registrato nel 2021, ma anche una previsione del 55% per quest’anno da economisti privati consultati dalla centrale banca mensilmente.
Nella sua dichiarazione, martedì, l’Autorità monetaria ha approvato “l’obiettivo di determinare il corso della politica dei tassi di interesse al fine di muoversi verso rendimenti reali positivi sugli investimenti nella valuta locale e mantenere la stabilità monetaria e valutaria”. EFE
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