Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha difeso la sua amministrazione questo giovedì sulla costa della Calabria (sud) in una tesa conferenza stampa nella tragica città che ha ucciso almeno 72 migranti.
Meloni ha rifiutato di rispondere ai giornalisti sul motivo per cui i soccorritori hanno impiegato così tanto tempo a rispondere alle richieste di aiuto delle vittime.
“Credo che il modo migliore per onorare queste vittime sia fare tutto il possibile per evitare che queste tragedie si ripetano. Ecco perché in questo gabinetto abbiamo approvato l’ordinanza su questo tema e lo abbiamo fatto per riaffermare il nostro impegno a porre fine alla tratta di esseri umani come la causa di questa tragedia”, ha detto il presidente del Consiglio con i suoi vicepresidenti. Antonio Tajani e Matteo Salvini.
La Meloni ha tenuto “significativamente” una riunione ministeriale nella cittadina calabrese di Kutrow, sulle cui coste è avvenuto il naufragio, e ha approvato un decreto che aumenta a 30 anni la pena detentiva per i trafficanti che gestiscono barconi di migranti verso l’Italia.
La nuova dottrina, ha spiegato, considera questo nuovo reato “globale” e sarà perseguito anche se “commesso fuori dai confini nazionali”.
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