venerdì, Novembre 15, 2024

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Immigrati alle porte degli Stati Uniti sotto il freddo

WASHINGTON, 28 dic. (Prensa Latina) Con temperature gelide, forse le più basse della loro vita, in accampamenti di fortuna alcuni protetti solo da coperte mentre hanno come tetto il cielo, gli immigrati oggi dormono alle porte degli Stati Uniti. Stati.

Dopo un percorso che per molti prevedeva l’attraversamento di giungle e fiumi, il viaggio clandestino, la paura del confronto con le autorità e la fine con la deportazione, questi gruppi hanno chiesto la fine del titolo 42, qui utilizzato per limitare l’asilo.

Tuttavia, il giorno prima, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che questo ordine rimane in vigore per il momento, mentre la risoluzione delle risorse legali pendenti procede.

Ereditato dalla presidenza di Donald Trump (2017-2021), dal marzo 2020, il regolamento consente agli agenti di frontiera di respingere immediatamente gli immigrati clandestini che attraversano il confine meridionale, con la pretesa di prevenire la pandemia di Covid-19.

Difensori dei diritti degli immigrati ed esperti di salute pubblica hanno denunciato l’uso di questo potere, sostenendo che rappresenta una scusa inappropriata per negare l’ingresso agli stranieri.

Dall’altra parte del confine, persone di diversi paesi attendono da mesi l’abrogazione del titolo 42 per poter presentare domanda di asilo.

Circa 22.000 immigrati, comprese donne e bambini, rimangono oggi in rifugi, strade e campi in tre città nel nord del Messico: circa 9.000 a Tijuana, 8.000 a Reynosa e 5.000 a Matamoros.

El Paso, in Texas, rimane al centro della crisi, con migliaia di persone che entrano in quella zona dal confine.

Da un lato, il governatore di quello stato, Greg Abbott, ha ordinato di posizionare più container come muro improvvisato e filo spinato per bloccare l’accesso; El Paso, d’altra parte, ha aperto rifugi gestiti dal governo per servire gli espatriati.

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Tuttavia, c’è chi è costretto a passare la notte per strada a basse temperature.

E uno di quelli che sono riusciti a entrare in questo Paese ha detto alla stampa: “Ci hanno lasciato qui come se non fossimo persone. La notte era forte, non riuscivo a trovare niente con cui concludere (…);

Il titolo 42 doveva scadere il 21 di questo mese, dopo che il giudice Emmett Sullivan lo aveva ordinato a novembre, ritenendolo “arbitrario e capriccioso”.

L’ordine è stato coinvolto in controversie legali, molte delle quali promosse da stati a guida repubblicana che ne hanno chiesto la conservazione per il controllo delle frontiere, anche quando il suo utilizzo era, almeno in teoria, per scopi “sanitari”.