venerdì, Novembre 15, 2024

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Illuminante la sospensione del processo sulle terre indigene in Brasile

La nuova sospensione è arrivata a causa di una richiesta di audizione del ministro Andre Mendonça.

A causa delle regole interne dell’STF, il caso deve essere restituito per l’analisi entro un massimo di 90 giorni.

Prima dell’udienza, mercoledì scorso il giudice Alexandre de Moraes ha votato contro il quadro temporaneo.

Con l’incarnazione di De Moraes, il punteggio dell’esame è di due a uno contro l’insegnante temporaneo.

Nel 2021, prima di interrompere il processo, il giudice Edson Fachin ha votato contro la tesi, e l’avvocato Cassio Nunes Marquez si è espresso a favore.

La Corte Suprema stabilisce se la giurisdizione sulle terre indigene debba seguire i criteri, che specificano che le popolazioni indigene possono rivendicare le loro terre occupate solo prima della data di promulgazione della Costituzione del 1988.

Ci sono attualmente più di 300 processi di delimitazione delle terre indigene aperti nel paese.

Gli indigeni si oppongono al riconoscimento di tali standard, mentre i proprietari sostengono che è importante garantire la certezza del diritto.

Il caso è in fase di decisione della Corte Suprema perché, nel 2013, il Tribunale Distrettuale Federale per il Quarto Distretto ha applicato il criterio della tempistica assegnando all’Istituto di Ecologia del Sud di Santa Catarina un’area che fa parte della Riserva Biologica del Sassafras, terra indigena di Ibirama Laclani.

La Camera dei rappresentanti ha approvato questo disegno di legge a maggioranza il 30 maggio. Con 283 voti a favore e 155 contrari, l’iniziativa passerà ora al Senato.

Se approvato in questo caso, verrà inviato al presidente Luiz Inacio Lula da Silva per ottenere o meno la certificazione.

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A questo proposito, il Ministero dei Popoli Indigeni ha descritto l’approvazione del quadro da parte dei parlamentari come “genocidio per legge” perché colpisce direttamente le comunità indigene isolate, “consentendo l’accesso deliberato alle terre dove le persone vivono senza alcun contatto con la comunità, nemmeno con altre città.”».

Sui social, la presidente di quel portafoglio, Sonia Guajara, ha affermato che il disegno di legge è “un grave attacco alle popolazioni indigene e all’ambiente. Continuiamo a lottare per la vita. Anche al Senato discuteremo per evitare di barattare le nostre vite per profitto e distruzione. Non ci arrenderemo!”

lam/ocs