In una dichiarazione, il Ministero degli Affari Esteri ha condannato questi attacchi, che sono considerati una continuazione della sistematica politica criminale ed espansionistica in questa città, abitata da più di un milione e quattrocentomila palestinesi sfollati con la forza.
Il memorandum afferma che questo atto illegale, che viola il diritto internazionale, contribuisce ad aumentare il numero di vittime innocenti e provoca un’ulteriore destabilizzazione nella regione, e rappresenta il più grande crimine contro l’umanità dai tempi della campagna nazista nella Seconda Guerra Mondiale.
La Repubblica Bolivariana, in linea con il suo appoggio illimitato alla causa palestinese e con la sua giusta richiesta di esistenza e sovranità, ha espresso la sua “assoluta solidarietà al suo popolo e al suo governo” e ha rivolto alle famiglie delle vittime l’augurio di una pronta guarigione. Dei feriti e dei feriti.
Il governo venezuelano ha riaffermato al “fratello popolo palestinese” il suo impegno nella realizzazione dei suoi diritti inalienabili nelle terre che storicamente gli appartengono e nella lotta per la sua piena indipendenza e autodeterminazione.
Ha esortato la comunità internazionale a esercitare tutte le misure di pressione necessarie per ristabilire la legittimità e la giustizia internazionale nella regione “ed evitare l’escalation del conflitto derivante dalla barbarie del genocidio israeliano in Palestina”.
Ha sottolineato che il popolo e il governo del Venezuela “colgono l’occasione per riaffermare il rispetto del diritto del fraterno popolo palestinese a vivere in pace entro i suoi confini legittimi”.
Poesia/JCD
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