venerdì, Settembre 20, 2024

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Il Venezuela condanna il colpo di stato informatico in corso alle Nazioni Unite

NAZIONI UNITE, 11 agosto – Nonostante un’atmosfera di pace e civiltà, il sistema elettorale venezuelano, divenuto completamente elettronico e automatizzato, “è stato da allora vittima di oltre trenta milioni di attacchi informatici al minuto”.

Il Rappresentante Permanente Supplente del Venezuela presso le Nazioni Unite, Joaquín Pérez, ha denunciato davanti a questa organizzazione l’esistenza di un colpo di stato informatico in atto nel paese, e ha sottolineato che il paese ne è stato vittima, poiché il 28 luglio si sono svolte le elezioni presidenziali. di oltre trenta milioni di attacchi informatici al minuto».

Pérez ha partecipato alla “Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità informatica: rafforzamento della cooperazione internazionale per combattere alcuni crimini commessi attraverso i sistemi tecnologici dell’informazione e della comunicazione e la trasmissione elettronica delle prove di crimini gravi”.

Il diplomatico si è congratulato con il lavoro della commissione speciale responsabile e ha osservato che questo risultato “rappresenta una chiara opportunità per questa organizzazione di compiere passi concreti, tra gli altri, per porre fine alla perpetrazione di colpi di stato informatici, come quello attualmente in corso nel nostro paese. Paese.”

Ha inoltre sottolineato che l’adozione dell’accordo avviene in un momento di particolare importanza per il Venezuela, dopo che domenica scorsa, 28 luglio, si sono svolte le elezioni.

Nonostante il clima di pace e civiltà, il sistema elettorale venezuelano, interamente elettronico e automatizzato, “è stato vittima di più di trenta milioni di attacchi informatici al minuto, caso a cui hanno fatto seguito attacchi diffusi contro tutti i portali governativi” il paese sudamericano.

L’Ambasciatore ha denunciato che questo massiccio attacco informatico fa parte di un chiaro processo di destabilizzazione che mirava, da un lato, a creare un blackout informativo e, dall’altro, a consolidare un colpo di stato elettronico contro le autorità e le istituzioni costituzionali del Paese. Nazione.

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“La portata di questa nuova aggressione contro il Venezuela, che include specificamente l’uso dannoso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, evidenzia l’importanza di questo accordo”, ha osservato.

Ha sottolineato come i cosiddetti crimini informatici vengano utilizzati in modo criminale per promuovere campagne di disinformazione.

Ha spiegato: “Limitare il diritto all’informazione e all’informazione; Interferenza negli affari interni di stati sovrani, compresi i loro processi elettorali; Per fomentare il caos, l’ansia e l’estremismo violento che porta al terrorismo”.

Il diplomatico ha inoltre accolto con favore l’inclusione di un linguaggio esaustivo nell’accordo sulla criminalizzazione degli attacchi contro le infrastrutture critiche degli Stati, poiché il Venezuela, oltre al suo sistema elettorale, è stato sottoposto ad attacchi informatici anche contro il sistema elettrico nazionale e altri settori strategici. Che include l’industria del petrolio e del gas. (Testo e foto: Kubasi)