domenica, Novembre 24, 2024

Deve leggere

Articoli correlati

Il tasso di inflazione annuo nell’Eurozona è in leggero calo, ma l’inflazione core è a un livello record

I prezzi di cibo, alcol e tabacco sono stati i principali driver dell’inflazione nell’Eurozona a febbraio, superando l’energia che ha dominato gli aumenti negli ultimi mesi, secondo i dati preliminari di Eurostat.

L’alimentare è cresciuto tra i due anni del 15%, nove decimi in più rispetto a quanto registrato a gennaio, che per la prima volta prevede un aumento dei prezzi dell’energia, che a febbraio hanno raggiunto il 13,7% dopo essere scesi di cinque punti, lontani dal picco precedente. anno in cui ha superato il 40%.

Il cibo non mostra “segnali di sollievo”, come evidenziato dall’analisi diffusa da Oxford Economics dopo aver appreso i dati preliminari di Eurostat, in cui indicano nell’energia la “sola ragione” per cui il tasso di inflazione complessivo nella regione è sceso di un decimo nel secondo mese dell’anno, all’8,5%.

Lo studio trova “più allarmante” la spinta al rialzo esercitata dai beni industriali non energetici e soprattutto dai servizi, con tassi tra gli anni rispettivamente del 6,8% e del 4,8%, contribuendo a un aumento di tre decimi del core dell’inflazione, dal 5,3% di gennaio al 5,6% di febbraio.

La lettura del titolo di febbraio dell’8,5% ha battuto la stima mediana dell’8,3% in un sondaggio di economisti di Bloomberg e rispetto a un aumento dell’8,6% a gennaio. © Francia 24

L’analisi di Oxford Economics afferma che questi dati “non solo supportano l’aumento di 50 punti base dei tassi di interesse a marzo (da parte della BCE), ma preparano anche il terreno per un simile inasprimento della politica monetaria nel secondo trimestre”.

Lo ha chiarito il presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, nel suo recente discorso davanti al Parlamento europeo.

READ  Un progetto di legge per proteggere la stampa dalle acquisizioni di governi stranieri

La Bce vuole spezzare il rialzo dei prezzi che colpisce maggiormente i paesi baltici con tassi che, seppur ora in trend ribassista, continuano a essere a doppia cifra: Lituania 17,2%, Estonia 17,8% e Lettonia 20,1%.

con EFE