Durante il suo incontro con il sottosegretario di Stato americano per gli affari mediorientali, Barbara Leaf, il Presidente ha sottolineato che stiamo prendendo misure per far fronte all’escalation israeliana, senza specificarne nessuna.
Un palestinese è stato ucciso dai proiettili dei soldati israeliani
Un deputato condanna le violenze dei coloni israeliani nei territori occupati
Abbas ha criticato l’incapacità della comunità internazionale di obbligare Tel Aviv a rispettare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU e fermare i suoi crimini contro il popolo palestinese.
Ha sottolineato che le sistematiche incursioni israeliane nei luoghi santi di Gerusalemme est, il continuo allontanamento dei palestinesi da essi e la politica di demolizione di case e uccisione di civili, fanno parte della realtà quotidiana nella nostra terra occupata.
Di fronte a questa situazione, ha affermato che la leadership palestinese e il popolo palestinese rimarranno risoluti senza arrendersi alla nazione vicina.
Alla fine del mese scorso, Abbas ha ricevuto il viceministro ad interim degli affari esteri per gli affari mediorientali, Yael Lambert, e il vice sottosegretario agli affari israeliani e palestinesi, Hadi Amro.
Durante quell’incontro, il presidente ha avvertito che avrebbe sospeso gli accordi firmati con Israele, compreso il riconoscimento dello Stato ebraico, se questo Stato avesse continuato la sua offensiva nei territori occupati.
Due giorni fa, il ministero palestinese degli Affari esteri e degli espatriati ha criticato l’opposizione degli Stati Uniti al primo rapporto del Comitato delle Nazioni Unite sulla situazione nei territori occupati e ha accusato Washington di mantenere una posizione parziale nei confronti di Israele.
In una dichiarazione, il Dipartimento di Stato ha espresso il suo stupore per la posizione della Casa Bianca davanti al testo presentato dalla Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati e Israele.
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price ha affermato questa settimana che questo rapporto non aiuta a far avanzare una soluzione al conflitto.
Nel suo primo rapporto, il panel delle Nazioni Unite ha concluso che “l’occupazione israeliana in corso e la discriminazione contro i palestinesi sono le cause profonde di tensioni ricorrenti, instabilità e conflitti prolungati”.
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