IL CAIRO, 7 aprile – Il Parlamento arabo ha condannato oggi il continuo bombardamento israeliano della Striscia di Gaza, considerandolo una flagrante violazione dei diritti umani e della Carta delle Nazioni Unite.
In un comunicato, il Consiglio legislativo arabo ha condannato gli attacchi sistematici al popolo palestinese e ha ritenuto le autorità israeliane responsabili delle ripercussioni di questa pericolosa escalation, soprattutto nel mese sacro del Ramadan per i musulmani.
Ha sottolineato che gli attacchi durante questo periodo “rappresentano una grande provocazione per i sentimenti dei musulmani di tutto il mondo”.
Ha anche invitato la comunità internazionale a intervenire immediatamente per fermare queste azioni.
Per il terzo giorno consecutivo, l’aviazione israeliana ha attaccato, questa mattina, la Striscia di Gaza e il Libano per la prima volta quest’anno.
L’esercito ha giustificato i suoi bombardamenti con il pretesto di rispondere al lancio di circa 40 razzi dal sud del Paese vicino, molto probabilmente da parte del Movimento di resistenza islamica (Hamas).
Tuttavia, Al-Mayadeen TV ha riferito che le aree che Israele ha attaccato in quel paese erano “agricole senza alcuna presenza militare”.
L’ultimo grande confronto tra i due Paesi, tecnicamente in guerra dal 1948, è avvenuto nel 2006, quando Israele ha attaccato il Paese confinante con il pretesto di combattere il gruppo Hezbollah.
Più di 160 israeliani, la maggior parte dei quali soldati, e circa 1.200 libanesi sono stati uccisi durante gli scontri.
Le tensioni nella zona sono aumentate da martedì sera a causa della decisione della polizia israeliana di espellere dal luogo, come di consueto durante il mese sacro del Ramadan, i fedeli palestinesi presenti in quel momento.
Il piano è di consentire agli ebrei di entrare nel sito come parte delle attività pasquali.
Le azioni delle forze armate hanno scatenato nelle ultime 48 ore scontri all’interno e intorno alla moschea, che hanno aumentato la tensione e scatenato numerose critiche internazionali, soprattutto nei Paesi arabi e islamici.
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