Il ministero degli Esteri libanese ha indicato, sul suo account Twitter, che l’attacco di Tel Aviv prende di mira l’intera popolazione, senza distinzione tra civili e combattenti, o tra giovani, bambini e anziani.
Allo stesso tempo, ha condannato i bombardamenti con aerei da guerra e armi pesanti. Oltre all’azione deliberata per impedire ai palestinesi feriti di ricevere cure.
La Fondazione ha salutato la fermezza del popolo e la sua adesione alla difesa della terra e dei diritti legittimi contro l’impunità ei crimini israeliani.
Ha anche invitato la comunità internazionale ad assumersi la responsabilità di fare pressione sull’aggressore affinché fermi il blocco e protegga i civili indifesi, nel tentativo di prevenire l’escalation e mantenere la pace e la sicurezza internazionali.
In questo contesto, la Resistenza islamica libanese (Hezbollah) ha denunciato la rinnovata aggressione sionista contro il campo di Jenin, l’intimidazione dei cittadini e la distruzione delle loro proprietà alla luce del silenzio globale.
Ha fatto luce sulla reazione della resistenza palestinese e dei coraggiosi residenti del campo che si oppongono all’arroganza del nemico e falliscono i loro obiettivi nonostante l’uso di forze d’élite e le ultime armi letali.
Hezbollah ha rinnovato il suo sostegno ai combattenti palestinesi ed ha espresso le sue condoglianze e benedizioni alle famiglie dei martiri e dei feriti.
Dall’alba di oggi, le forze di occupazione israeliane hanno lanciato un’operazione militare nella città di Jenin, con almeno otto morti palestinesi e cinquanta feriti.
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