lunedì, Ottobre 14, 2024

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Netanyahu chiede alle Nazioni Unite di ritirare le forze di pace dal sud del Libano

Domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha esortato le Nazioni Unite a evacuare la forza di pace Fenol dalle zone di combattimento in Libano.

Netanyahu ha affermato che l’esercito ha ripetutamente chiesto alle Nazioni Unite di evacuare i soldati, aggiungendo che la loro presenza nella regione li ha resi ostaggi di Hezbollah.

Le forze delle Nazioni Unite prestano servizio nel Libano meridionale su richiesta del Consiglio di Sicurezza ai sensi della Risoluzione 1701 (2006). L’organizzazione ha avvertito, dopo uno degli attacchi israeliani che hanno preso di mira le sue strutture questa settimana, che ha provocato il ferimento di cinque Caschi Blu, che “qualsiasi attacco deliberato contro il personale di mantenimento della pace costituisce una grave violazione del diritto umanitario internazionale e della Risoluzione 1701 (2006) del Consiglio di Sicurezza. .”

Netanyahu ha dichiarato in una dichiarazione ufficiale indirizzata al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: “È ora di ritirare il fenolo dalle roccaforti di Hezbollah e dalle zone di combattimento”.

In esso, il primo ministro israeliano esprime il suo rammarico per il fatto che l’esercito israeliano avesse precedentemente presentato questa richiesta, ma che fosse stata “continuamente respinta”. Afferma che il rifiuto “è interamente finalizzato a fornire scudi umani ai terroristi di Hezbollah”.

“Il loro rifiuto di ritirare le forze della FINUL trasforma i suoi membri in ostaggi di Hezbollah e mette a rischio anche la vita dei nostri soldati”, ha sottolineato Netanyahu nella dichiarazione.

Ha concluso il suo discorso dicendo: “Signor Segretario Generale, ritiri le forze Phenol dalle aree di pericolo.

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Sempre domenica il ministro degli Esteri israeliano Yisrael Katz ha confermato che il suo Paese sta prendendo in considerazione questo aspetto Carattere indesiderabile Guterres per non aver condannato l’attacco missilistico iraniano e quello che Katz ha descritto come un comportamento antisemita e anti-israeliano.