Scritto da Jorge Dastis | NEW YORK (EFE).- Il soggetto è la commissione data dal critico d’arte e collezionista americano Hamilton Easterfield a Pablo Picasso nel 1909 per decorare una stanza della sua casa di Brooklyn, New York, che non vide mai la luce. Una nuova mostra sul genio di Malaga al Metropolitan Museum of Art (Met) si unisce alle celebrazioni dell’Anno di Picasso nella Grande Mela.
La mostra “Picasso: A Cubist Commission in Brooklyn”, che aprirà i battenti venerdì prossimo, riunisce solo alcuni dipinti e alcuni disegni dell’artista, ma la sua curatrice principale, Anna Jozevaca, spera che le opere “ampliino la portata dell’arte.” Aspettative sul cubismo” per i suoi visitatori.
Parlando con EFE, la storica dell’architettura afferma anche di essersi imbattuta nella storia della commissione perduta di Field mentre stava indagando sulla relazione tra cubismo e spazio architettonico durante una borsa di studio al Met tra il 2015 e il 2017.
Field era in anticipo sui tempi, uno dei primi ammiratori del cubismo sperimentale di Picasso negli Stati Uniti, e nel 1909, dopo averlo incontrato durante una visita a Parigi, gli commissionò una serie di dipinti per decorare la biblioteca della sua residenza di Brooklyn. .
Il collezionista che non ha mai visto l’opera
Picasso accettò e un anno dopo ricevette una lettera dall’americano contenente diversi disegni che descrivevano la stanza, di modeste dimensioni, e gli spazi che avrebbero dovuto occupare i dipinti.
“Come sai, però, ti lascio completa libertà. “Fai quello che ritieni opportuno per il tuo soggiorno”, scrive Field in francese. Il documento occupa un posto centrale (letteralmente) nella galleria del Met, dietro una teca di vetro al centro della la stanza, insieme a diverse fotografie del quartiere in cui Field visse e commissionò una xilografia per decorare la stessa biblioteca.
Ma il collezionista non ha mai visto l’opera. Morì nel 1922, prima che Picasso potesse finire i dipinti commissionati. La commissione rimase non pagata e negli anni successivi l’artista vendette i dipinti a privati.
La lettera di Field al pittore del 1910 resta tra gli archivi personali di Picasso, e fu il motore della ricerca di Jozevacca, che riuscì a raccogliere sei opere le cui proporzioni eccentriche ne suggerivano il destino troncato, sulle porte e tra le pareti dell’angusta biblioteca del collezionista. .
I dipinti rappresentano un momento cruciale nello sviluppo dell’artista: il suo passaggio al cubismo più astratto e la sua ossessione per la nudità femminile, che si estende sempre più fino a raggiungere un’angoscia vertiginosa.
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