La National News Agency ha riferito che i centri profughi di Ashbal Rashidieh, Al-Burj Al-Shamali e Al-Bas nella città meridionale di Tiro hanno organizzato folle a sostegno della resistenza e unendosi a Gerusalemme come capitale dello Stato di Palestina.
All’invito, secondo i media statali, hanno partecipato rappresentanti dei partiti e delle forze nazionali e islamiche libanesi, vari religiosi, comitati popolari e civili, istituzioni, associazioni, club, sindacati e figure sociali e giuridiche, che hanno innalzato i simboli della Palestina.
Nella veglia organizzata davanti all’ospedale Tal Al-Za`tar nel campo di Rashidieh, il comandante militare delle fazioni dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, Tawfiq Abdullah, ha condannato i crimini dell’occupazione sionista e le pratiche dei coloni nel mese di marzo. media.
Abdullah ha invitato la comunità internazionale, il Consiglio di sicurezza, la Lega araba e la Conferenza islamica a rispettare le sue decisioni ea chiedere all’entità usurpatrice israeliana di fermare insediamenti, attacchi, criminalità e massacri quotidiani contro persone indifese.
Il leader dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina ha anche sottolineato l’importanza di raggiungere l’unità nazionale palestinese per affrontare l’ingiustizia e la criminalità dell’occupante.
Il sito web di Al-Manar ha ricordato le dichiarazioni del leader del movimento Amal, Sadr al-Din Daoud, che ha confermato che “il popolo libanese e le sue forze di resistenza sostengono il popolo palestinese di fronte all’arroganza sionista”.
I relatori alle veglie di massa nei campi della regione di Tiro hanno espresso il loro rifiuto ai tentativi israeliani di controllare la benedetta Moschea di Al-Aqsa e di giudaizzare la città di Gerusalemme attraverso la cosiddetta marcia delle bandiere.
Ieri altre manifestazioni si sono svolte nella regione meridionale di Sidone, su invito del Partito Democratico Popolare, e nei campi di Nahr al-Bared e Beddawi nel nord del Libano.
Le marce sul suolo libanese hanno ripudiato la “Marcia delle Bandiere”, che ogni anno veniva approvata dal governo israeliano, e che in questa occasione ha attraversato il quartiere musulmano della Città Vecchia e Bab al-Amud, che gli arabi consideravano una chiara provocazione.
m / yma
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