Il tasso di inflazione su base annua dell’Italia è salito all’11,9% in ottobre, segnando un’accelerazione di tre punti percentuali rispetto all’inflazione del mese scorso. Secondo i dati provvisori diffusi ieri dall’Istituto Nazionale di Statistica, il forte aumento è dovuto in gran parte ai prezzi dell’energia. L’energia nel paese transalpino è aumentata del 73,2% in ottobre, rispetto a un aumento del 44,5% in settembre.
Lo stesso fattore, l’energia, ha portato l’inflazione tedesca al 10,4% in ottobre, confermando un tasso al rialzo dopo essere salita al 7% in agosto e al 10% in settembre. I dati sono temporanei. In Francia, il rialzo di ottobre è stato appropriato, con un rialzo dei prezzi molto più contenuto: l’inflazione su base annua è salita al 6,2% dal 5,6% di settembre.
L’inflazione più alta nelle tre principali economie dell’euro conferma le prospettive negative per l’evoluzione dei prezzi e apre la strada a ulteriori rialzi dei tassi da parte della Banca centrale europea (BCE), annunciati giovedì scorso a Francoforte. A settembre, l’inflazione nell’eurozona ha raggiunto il 9,9% e l’Eurostat pubblicherà lunedì prossimo i dati provvisori per ottobre, oltre ai dati sul PIL. Ieri la Germania ha dichiarato di essere ancora positiva dopo essere cresciuta dello 0,3% nel terzo trimestre.
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