In una conferenza stampa all’Assemblea legislativa, i rappresentanti di vari gruppi indigeni nella regione meridionale del Costa Rica hanno stabilito il numero, in 26 di loro la forza generale è stata identificata come responsabile di questi attacchi e in particolare il tenente Angel Porras è stato menzionato in quattro incidenti contro le popolazioni indigene.
Il rapporto raccoglie fatti dalle regioni di Bribres de Saliter, Yabame de, Cabecar de China Quecha e Proran de Teraba (Kronchoren).
Neri Chaves, responsabile dell’indagine e dell’organizzazione del secondo rapporto sugli abusi e le violazioni dei diritti umani delle popolazioni indigene nella regione meridionale del Costa Rica (gennaio-dicembre 2021), ha osservato che nel primo rapporto, corrispondente al 2020, le azioni degli occupanti illegali superavano quelle commesse dalla forza generale.
Ma ha sottolineato, lo scorso anno, che la forza generale, da sola, ha superato gli assalti dei proprietari terrieri, del 57 per cento del totale, e si nota – in vari eventi – una stretta associazione con gli aggressori che poi minacceranno e minacceranno loro. Colpirà le persone che si stanno riprendendo finché non decideranno di scappare.
Questi sono i casi registrati nelle regioni di Yamabï Dí, China Kichá e Salitre; Dove dovrebbero vivere nella comunità con la persona che ha tentato l’omicidio contro il compagno Tupoloak e la guarigione, ha detto Chávez.
Allo stesso modo, Chaves ha osservato che nel 2021 hanno identificato un nuovo attore di aggressione contro le comunità indigene, l’Associazione multirazziale e multiculturale, composta da occupanti illegali, persone non indigene e persone associate.
Gustavo Orimono, difensore e partecipante al CLSS, ha osservato che, sebbene il rapporto descriva meno incidenti rispetto allo scorso anno, il conflitto nelle terre indigene continua a cambiare e diventa sempre più complesso.
Affermò che la forza generale era ancora un attore parziale, lungi dal far rispettare la pace, alleata con persone che volevano apertamente attaccare i nativi.
Nonostante questo contesto, i rappresentanti del CLSS hanno sottolineato che le popolazioni indigene si rifiutano di fare marcia indietro.
Hanno concluso: “Confidiamo in Cebu e nei nostri antenati, nei nostri antenati e nei nostri anziani, che la nostra lotta è degna, legittima e fondamentale per i nostri popoli”.
jha / birra
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